sabato 18 novembre 2017

Overwatch - I'm sorry to interrupt, sir, but...

Pacche sulle spalle incrociando le braccia attorno al collo.
Ti sei dannato l'anima per eliminare quanti più avversari possibile per riempire la barra della tua super e finalmente è arrivato il momento giusto per rilasciare tanto potere contro l'altra squadra quando poi arriva un tizio, quasi sempre fortuitamente e tanti saluti al momento di gloria.
Questa galleria di interruzioni inopportune è per voi.


Non solo il buon dottor (?!?) Junkenstein pensa di farla franca imboscandosi dietro al primo angolo ma fa anche l'errore di non far passare la sua rotobomba sulla mia strada, eccezione notevole di per sé, considerando che spesso sono l'unico bersaglio che sembrano prediligere i bombaroli australiani, ottenendo alcuni colpi in faccia e un nulla di fatto.


Anche essere un simpatico bestione travestito da Frankenstein non può impedirmi di giungere inaspettato al fianco di un determinatissimo Reinhardt a sfondare la linea nemica, agguantandolo al volo e destinandolo a subire la ritorsione di una vendicativa Moira salvata per un pelo.


I nuovi panni di Mercy sono senza dubbio più interessanti da indossare e se la partita è anche competitiva l'impegno di tradurre ogni istante dell'azione in una serie di priorità da vagliare creano un abisso tra un buon giocatore di supporto ed uno insufficiente.
Qui, dopo aver ripreso per i capelli il nostro buon tank, già tenevo d'occhio gli spostamenti di Pharah e al suo lanciare un attacco potenzialmente decisivo (lo scudo sarebbe saltato in un attimo e ciao ciao compagni), passavo prontamente alla pistola.


Una grande mobilità permette, tra le altre cose, di imbottire il fratello di shuriken al lancio dei suoi dragoni, ringraziandolo per la staticità e tornare sui propri passi all'udire di un quanto mai familiare urlo di guerra per trovare il mio piccato clone malefico inchiodato al muro da D.va.


Salti e rampini non servono ai cecchini solo per raggiungere le posizioni più elevate ma anche e soprattutto per aggirare linee difensive troppo ostiche da approcciare frontalmente (concetto difficilissimo da assimilare per un gran numero di persone) e se poi uno dei difensori decide di lasciarmi andare con 2 HP residui può solo aspettarsi che gli rovini la festa.


Sono tanti gli usi per una barriera di ghiaccio.
Se sei un bastardo traditore la puoi mettere all'uscita del tuo spawn point.
Se sei bravo nel controllo delle folle chiuderai il passaggio al nemico per convogliarlo dove vuoi tu.
Se la situazione è confusa puoi nascondertici dietro.
Se sei all'aperto puoi mettere a disposizione di tutti un'utile copertura.
Se sei fantasioso la puoi piazzare ai piedi di una Bastion per disorientarlo.
Se sei particolarmente infingardo invece puoi metterla proprio davanti alla rotobomba di un ignaro Junkrat, godendoti il rombo impotente del suo motore.


Spessissimo l'azzeccato posizionamento di uno scudo energetico può fare la differenza nel caso di super devastanti quali quelle di Junkrat, D.va, Reaper o MCree ma non è disprezzabile metterle tra sé ed un impaziente Bastion.


Concludiamo in bellezza con l'eliminatrice per eccellenza di personaggi in procinto di ottenere un highlight della partita, Widowmaker.
Il sacrificio nella rappresentazione visiva, ai fini di un rapido caricamento del replay, delle scie lasciate dai miei primi proiettili fa quasi credere che con freddezza assassina abbia mantenuto il dito sul grilletto pronto ad esplodere il colpo fatale.

Mwahahahaha!

lunedì 30 ottobre 2017

Are you going to

get the latest Assassin's Creed ?

(since you blabbed at lenght of the tolemaic era in your premium series of Nabautore?)

Non tocco un titolo Ubisoft dedicato alla confraternita di assassini peggio segretata della storia tutta dal terzo capitolo, quello dedicato alle Americhe e definito il brutto dai più che, nella mia modesta opinione, invece rappresentava un bel passo avanti dalle ormai asfittiche imprese dell'anziano Ezio.
Da qualche parte nella mia libreria c'è anche il quarto, quello a tema piratesco e da molti definito il bello, in attesa di essere provato per vedere se pure qui posso andare a divergere allegramente con l'opinione standard ma, ad onor del vero, dopo Gerusalemme, Firenze, Roma e Venezia, è questo Origins che mi ripresenta finalmente un'ambientazione che amerei esplorare.
L'Egitto dei Tolomei, quello di Cleopatra, Cesare e compagnia cantante, con un'Alessandria distintamente greca, piramidi chiaramente antiche (in quell'area la civiltà si diverte pressapoco dal 6.000 a.C.), con faraoni dall'accento straniero, basilischi cattivi ma addomesticabili (da eventuali pontici di passaggio) ed efferati delitti che possono solo aspirare ad essere migliori di quelli già perpetrati.
Il deserto appare magnifico, i monumenti sono spettacolari e tutti quei colori che nei secoli si sono persi, qui rispendono meravigliosamente.
Certamente il tutto è avvolto su uno schema di gioco ormai talmente trito che è un miracolo non vendano il prodotto con una compressa antiacido ma se l'esperienza mi ha insegnato qualcosa, è che un Assassin's Creed diventa più godibile tanti più elementi in sovraimpressione si eliminano.
Detto ciò, ciò, con un prezzo per la versione da morti di fame di 60 euro e una argento che viaggia sugli 80 e una d'oro che pare superi di molto le 100, aspetterò da brava formichina che il passare del tempo eroda tali costi faraonici.
In attesa che i soldati napoleonici vandalizzino i monumenti secoli più tardi, sogniamo pure col trailer.


well, and in the meantime how will you quech your thirst of tolemaic misery?

Ero preparato a questa domanda e la risposta è molto semplice.
Fields of Glory 2.
Mi permetta di riportare le fazioni piuttosto accuratamente approntate e disponibili in questo strategico a turni che prende proprio questo specifico periodo storico come riferimento.

  • Ancient British 60 BC - 80 AD
  • Apulian 420-203 BC
  • Arab 312 BC - 476 AD
  • Armenian 331 BC - 252 AD
  • Armenian (Tigranes) 83-69 BC
  • Atropatene 320-145 BC
  • Atropatene 144 BC - 226 AD
  • Bithynian 297-74 BC
  • Bosporan 348-85 BC
  • Bosporan 84-11 BC
  • Bruttian or Lucanian 420-203 BC (tribù italiche molto bellicose)
  • Campanian 280-203 BC
  • Carthaginian 280-263 BC
  • Carthaginian 262-236 BC
  • Carthaginian 235-146BC
  • Carthaginian (Hannibal in Italy) 218-217 BC
  • Carthaginian (Hannibal in Italy) 216-203 BC
  • Carthaginian (Hannibal in Africa) 202 BC
  • Caucasian 320 BC - 476 AD
  • Dacian 50 BC - 106 AD
  • Galatian 280-63 BC (i migliori in quello che fanno e quello che fanno non è bello)
  • Galatian 63-25 BC
  • Gallic 300-101 BC
  • Gallic 100-50 BC
  • Germanic Foot Tribes 105 BC - 259 AD
  • Graeco-Bactrian 250-130 BC
  • Greek 280-228 BC
  • Greek 227-146 BC
  • Greek (Western) 280-49 BC
  • Iberian or Colchian 331 BC - 252 AD
  • Illyrian 350 BC - 25 AD
  • Indian 500 BC - 319 AD
  • Indo-Greek 175 BC - 10 AD
  • Indo-Parthian 60 BC - 130 AD
  • Indo-Skythian 95 BC - 50 AD
  • Italian Hill Tribes 490-275 BC (altra gente molto poco raccomandabile)
  • Jewish 167-64 BC
  • Jewish 64 BC - 6 AD
  • Kappadokian 260 BC - 17 AD
  • Kushan 130 BC - 476 AD
  • Libyan 220 BC - 70 AD
  • Ligurian 480-145 BC
  • Macedonian 320-261 BC
  • Macedonian 260-148 BC
  • Mountain Indian 492-170 BC
  • Nabataean 260 BC - 106 AD
  • Numidian or Moorish 220-56 BC
  • Numidian or Moorish 55 BC - 6 AD
  • Parthian 250 BC - 225 AD
  • Pergamene 262-191 BC
  • Pergamene 190-129 BC
  • Pontic 281-111 BC (forse ne avete già sentito parlare da queste parti)
  • Pontic 110-85 BC
  • Pontic 84-47 BC
  • Ptolemaic 320-167 BC (le nostre vittime preferite)
  • Ptolemaic 166-56 BC
  • Ptolemaic 55-30 BC
  • Pyrrhic 280-272 BC
  • Rhoxolani 350 BC - 24 AD
  • Roman 280-220 BC
  • Roman 219-200 BC
  • Roman 199-106 BC
  • Roman 105-25 BC
  • Saka 300 BC - 50 AD
  • Samnite 355-272 BC
  • Sarmatian 350 BC - 24 AD
  • Scots-Irish 50 BC - 476 AD
  • Seleucid 320-206 BC (guarda un po' chi si rivede)
  • Seleucid 205-167 BC
  • Seleucid 166-125 BC
  • Seleucid 124-63 BC
  • Skythian 300 BC - 50 AD
  • Slave Revolt 73-71 BC
  • Spanish 300-10 BC
  • Spanish (Sertorius) 80-70 BC
  • Syracusan 280-211 BC
  • Thracian 350 BC - 46 AD
  • Umbrian 490-260 BC

Questa lista è così completa che posso anche prendermi il lusso di lamentarmi della mancanza degli etruschi e se ciò non dovesse bastare, Fields of Glory 2 si basa su un motore che è una vera gioia per ogni stratega da scrivania, con il potenziale di avere resoconti scritti o filmati di ogni battaglia a rappresentare una vera ulteriore delizia.


Tanta abbondanza e qualità a meno di 30 euro, prendi questo ASScreed!
Già mi prudono i post che potrei scriverci sopra.

You are way more enthusiastic than the usual.

Lo saresti anche tu se ti annunciassero una cosa del genere.
Consideriamo poi che ho appena completato il vetusto quarto episodio della serie storica di Tomb Raider, tutto dedicato all'Egitto e che al momento mi sto traumatizzando con l'orrore di Stories Untold e la demenza tutta simpatica di Press X to not die tra una sessione più o meno lunga di Divinity: Original sin e l'altra.

Non badate al sangue
se potete.

mercoledì 4 ottobre 2017

Overwatch - Trace a line

Acclimatato ai tempi ed alle movenze della maggior parte dei tank ho sempre esitato a metter mano a personaggi cinetici come la sgusciante Tracer e il saltellante Genji, eppure, dopo una breve prova sul campo, sono divenuti una vera gioia da frapporre tra una difesa e l'altra.


Tra le prime, timide, esperienze, eccomi sperimentare sia con la sua eccezionale mobilità, sia con la sua capacità di danno, ispirato soprattutto da tutte le volte che un nemico mi devastava letteralmente con la combinazione delle due.
Infatti si potrebbe dire che il filmato rappresenti un alquanto grezzo tentativo di entrare nello spirito del personaggio.
Fortunatamente le cose miglioreranno.


Come per esempio quando posso sfruttare la bomba a tempo per rimuovere dall'area una torretta fastidiosa ed il suo inopportuno creatore, lasciando un campo più comodo per i compagni per tentare la riconquista dell'ultimo minuto.


Ben altra cosa è applicare la suddetta bomba a bersagli in movimento ma qui viene in soccorso la straordinaria mobilità di Tracer che le consente di avvicinarsi quel tanto che basta ad un gruppo di troppo impegnati difensori e farli saltare allegramente in aria per poi ritornare sul luogo del misfatto ad impallinare i sopravvissuti.


E se l'assalto è la sua ragion d'essere, le sue capacità in difesa non sono da meno. In una situazione potenzialmente catastrofica, con un avversario in pieno svolgimento della sua super (una pratica salva di proiettili con mira automatica, devastante per personaggi come il mio, con pochi punti ferita) supportato peraltro da un buon curatore, un arrivo fulmineo e una bomba ben piazzata, possono fare la differenza. Così come giocare al gatto col topo con una povera Symmetra, così vicina al medikit eppur così lontana.


E cosa fare quando il proprio gruppo sembra non saper approcciare efficacemente un Bastion ostinatamente piazzato sul carico che dovremmo scortare? In mancanza di cecchini abbastanza svegli da capire che sarebbe un bersaglio perfetto per loro, tocca alla nostra agile punk fiondarsi sul povero robottino e depositargli con tanto affetto l'esplosivo in grembo. Tre volte nella stessa partita. Mi avrà genuinamente adorato.


Stessa mappa, stesso scopo, altra partita. Se come tank posso incunearmi in una formazione nemica e contare sulla mia resistenza per portare scompiglio, lo stesso posso con la piccola e fragile inglese, schizzando a destra e a manca sforacchiando ogni sagoma rossa in vista, magari con una certa predilizione per curatori o in mancanza di essi, personaggi particolarmente scomodi (come un Reinhardt col suo bello scudo o un MCree dalla mira troppo buona).


Il gioiello della corona però è il mio intempestivo arrivo su una Zarya in procinto di lanciare la sua bomba gravitonica per dare ai suoi colleghi dei bersagli comodamente appropinquati, freddarla un attimo troppo tardi, rovinandole comunque il momento di gloria, per poi lanciare la mia bomba e guastare il gioco pure ad un Bastion troppo speranzoso ed ad uno sfortunato Genji colto alla sprovvista dall'esplosione (entrambi scippati della loro super dalla mia bombetta impertinente).
Triple combo breaker!, urlerebbe una voce sintetizzata in un picchiaduro degli anni novanta.
Inutile dire che aver freddato la metà della formazione avversaria ha enormemente compromesso la loro capacità di tenere l'obiettivo.

Gli occhi della tigre.


mercoledì 27 settembre 2017

Are you going to

finally click on that damn buy button you're staring at like, forever?

Potrei farlo, potrei farlo eccome.
Quarantaquattro euro pronti per il gioco di ruolo più atteso da diverso tempo a questa parte, creato al solo scopo di far andare in visibilio chi non guarda a esperienza da accumulare e liste di compiti da spuntare ma per chi anela a sistemi da esplorare, provare e chiaramente portare ai limiti, consentiti o meno.
Voglio dire, c'è chi opta per un RPG perché vuol fare il mago, o un cavaliere e a loro può andar bene di tutto.
C'è invece chi lo fa per la storia, per sentirsi parte di eventi in moto che può influenzare e spesso ti diranno un numero romano al seguito di un Final Fantasy, al che tu giustamente li guarderai di traverso.
Ci sono anche quelli che lo fanno per il piacere di interagire con compagni di scorribande scritti in modo interessante e si abbarbicheranno sempre più disperati alle ultime vestigia di una marcescente Bioware.
Chi invece vuole un mondo, più o meno vasto, da girovagare nella speranza di imbattersi in sorprese degne di nota un tempo si sarebbe rivolto ad un Elders Scroll ma francamente dopo Zelda: Breath of the Wild, le distese di Skyrim sono interessanti quanto una rete autostradale.
C'è poi, invece, chi da un gioco di ruolo vuole un sistema di cause ed effetto che possa esplorare fino ai limiti possibili per vedere se uno dei designer ha previsto che, per esempio, mettendo un secchio in testa al venditore, io possa ripulirgli il negozio, o che questo incantesimo, usato in maniera non convenzionale, possa essermi utile o ancora cosa succederebbe se io eliminassi un quest giver?
Per noi ci sono gli ora due Divinity: Original Sin.


Studiato e concepito per permettere a giocatori, singoli o fino a quattro, di stiracchiare, forzare e generalmente sperimentare con i sistemi del gioco e garantirgli il conseguimento degli obiettivi principali e secondari, senza rompere letteralmente nulla.
Ci sono già diversi articoli che parlano in dettaglio di come sia possibile separare il party, lasciando il controllo sempre al giocatore ma con i compagni che, ora liberi di scegliere di testa loro, possano agire in maniera radicalmente diversa rispetto allo stesso incontro fatto in gruppo, dove le varie preferenze andrebbero invece negoziate.
Qui ci sono elfi necrofagi che cibandosi della carne dei cadaveri ne acquisiscono i ricordi, magie per evocare gli spiriti dei defunti, per dialogare con gli animali, personaggi scheletrici che per interagire con gli NPC debbono sottrarre facce per applicarle a loro stessi.
Immaginate di uccidere per errore o divertimento Gino il contadino.
Gino aveva una quest da darvi o permettervi di concludere.
Magari potreste cibarvi del suo fresco cadavere e scoprire dove teneva la ricompensa.
Oppure potreste parlare con la sua mucca e sapere la combinazione della sua stalla.
Magari potreste evocarne lo spettro e concludere la transazione.
E se invece gli sottraeste la faccia per ingannare qualcun altro e ottenere il suo tesoro?
Magari vi aveva chiesto di portargli una pozione curativa ma voi ne avete presa una venefica, l'avete tinta di rosso e gliela avete consegnata sghignazzando.
O l'avete fatto col vostro partner in multiplayer, condannandolo ad una morte improvvisa dopo che lui non si era adeguatamente scusato dopo avervi folgorato con un fulmine che doveva colpire dei coboldi ma che si è propagato a voi attraverso il suolo bagnato che lui aveva contribuito a creare.
Questi sono tutti esempi già noti a chi del gioco è già informato e sono comunque uno spettacolo.
Quindi sì, lo comprerò ed il prezzo pieno non sarà mai un problema, per un titolo del genere.

Nel frattempo però, sarebbe saggio spupazzarsi per benino il primo episodio e concludere lo stupefacente Sorcery! libro game trasformato in un gioco di ruolo davvero ingegnoso.
Se il primo episodio è quanto di più classico ci si può aspettare da una storia concepita a bivi, l'estrema ingegnosità del secondo capitolo, ambientato tutto nell'investigazione della città delle trappole di Kharé è un vero e proprio momento eureka!
Come giocatori noi non ci inventiamo le soluzioni, scegliamo semplicemente una di quelle disponibili, eppure, con un sistema così nominalmente semplice, le situazioni nelle quali ci si sentirà davvero furbi non mancheranno affatto. Unite al tutto una meccanica che permette di tornare indietro sui propri passi per esplorare nuove possibilità ed avrete un ottimo gioco di ruolo ad un prezzo irrisorio.



venerdì 22 settembre 2017

Overwatch - Fools entering my domain


Pochi semplici esempi per illustrare quanto il mio Reinhardt prenda sul serio il suo compito di guardiano.


Se nel dojo vuoi sciamare, in fila indiana non ti devi avvicinare.


Seguite pure i suoi dragoni, io son pronto a prendervi a ceffoni.


Con un sacrificio invero buffo, sistemo tank e healer con un tuffo.


Quando l'invasore resto a contrastar da solo, il martellon sovente schianto al suolo.


Sul campo appar una copia avvilente ed io sul mur la stampo immantinente.

giovedì 31 agosto 2017

Overwatch - High noon, time to eat! (bullets)

Persone che non esistono mi chiedono, alla visione della mia serie di egotistica piaggeria, Enrico, ti dedicherai mai ad un personaggio di puro attacco?
Qualcuna di queste entità immaginarie è pure arrivata a suggerire molto poco velatamente che la mia predilizione per i tank derivi dal fatto che sono fondamentalmente lento di riflessi e con una pessima mira.
Ebbene, se le prime esperienze sul campo con MCree hanno decisamente confermato quanto insinuato dalle malelingue, è pur vero che i filmati che seguono mi assolvono da ogni accusa, finanche quelle classiche attribuite al pistolero che molti invidiosi vedono come un aimbot male in arnese.


La prima prova a mia discolpa è un utilizzo classico delle sue abilità, nell'attaccare l'area di interesse nemica provvede ad isolare e sforacchiare la fragile curatrice, colta impudentemente alla sprovvista, per poi dedicarsi alla ingombrante sagoma di uno dei due tank, sfruttando la rapidità di fuoco e ricarica per annichilire Roadhog prima che possa curarsi.
Assolto il suo dovere, MCree viene poco cerimoniosamente fuso da una inviperita Symmetra.


In un'ambientazione a lui più congeniale, tra rocce rosse e sabbia onnipresente, il cacciatore solitario devia dal percorso tradizionale, strategia colpevolmente poco praticata dai compagni delle partite rapide, per poter colpire impunemente una altrimenti ostica Symmetra (le dovevo un piacere) e perseguitare la ora quasi indifesa Mercy che viene magistralmente atterrata da un diretto sul proverbiale tallone d'Achille.


Rimanendo sempre sull'offensiva, eccomi alle prese con due avversari molto diversi ma con una impronta tattica sempre comune, quella di un attacco dal retro o sul fianco, dove MCree può realmente fare la differenza (come hanno imparato molti suoi simili, me compreso, quando hanno sprecato la sua super in un inutile attacco frontale).
Seguiamo un Soldato-76 che, in fuga all'interno dell'edificio, sicuramente trama qualcosa, infatti alla sua uscita blocchiamo sul nascere ogni intento machiavellico, tutto sotto gli occhi foderati di prosciutto del suo compare Tornbjörn che prosegue incurante dei proiettili che gli piazzo agilmente tra le scapole.


Appurato che in attacco il buon bandito svolge pienamente il suo compito, possiamo anche provare a vedere come si comporta in difesa, quando ci sono minori occasioni per aggirare gli avversari e si deve far maggiormente affidamento sui propri compagni.
Ora, ben sapendo che l'attacco poco combinato di Sombra e Doomfist ben poco poteva contro la quasi totalità del mio gruppo, ammiriamo pure come la bionda hacker si prende una sventagliata in pieno, vistosi negata la possibilità di fuga con teletrasporto e come il suo calvo compare poco può ottenere con i suoi saltelli (ora mi sto anche vantando ma chi gioca sa quanti oneshot ha subito da un Doomfist appena decente).


Per chi finora si stesse ancora chiedendo da dove derivi la scarsa considerazione che sembra affliggere gli utilizzatori di MCree, questo video è per voi.
Fatta salva la splendida azione eliminatoria ai danni del clone che si sputtana l'attacco a sorpresa, possiamo ammirare in tutta la sua gloria la potenzialmente devastante abilità del pistolero di marcare i bersagli e mandarli a salutare la loro divinità di riferimento.
Tanta potenza viene al costo di un annuncio che tutti hanno imparato a riconoscere (Mezzogiorno di Fuo--e qui in genere MCree viene brutalizzato), la sua aura che comincia a brillare vistosamente e quel tempo infinito che passa per acquisire i bersagli.
Pertanto è fondamentale attaccare da una direzione insolita da cui si ha anche accesso ad una buona visuale.
Come tanti difensori o attaccanti hanno imparato, sentire il suo annuncio e non vederlo immediatamente porta orrore e scompiglio nella formazione, il tank non sa dove piazzare la barriera, il curatore e i dps da pochi hp non sanno quale lato della colonna li salverà e chi sta per rientrare nell'area sa bene che tornare sui propri passi è più saggio.
Tanto è vero che qui mi vedete arrivare quasi alle spalle della formazione nemica, tutta bella raccolta per un più facile punteggio. Il saggio Winston, nel dubbio, lancia la sua bolla protettiva ma nessuno dei suoi compagni ne approfitta, a suo detrimento.


Ma se dei proiettili nella schiena non sono di vostro gradimento, potete sempre usare altri subdoli stratagemmi, come l'attendere in un angolo cieco e scaricare la vostra impietosa super sugli ultimi due difensori che tentano con la loro agilità di guadagnare tempo per il ritorno dei compagni.

Direttamente dalla scuola di strategia dei Cavalieri dello Zodiaco.
Sirio il Dragone, se ci vedesse, sarebbe fiero di me.



sabato 26 agosto 2017

Overwatch - Mercy is always watching you.

Alla vigilia dei clamorosi cambiamenti che riguarderanno la curatrice di punta del gioco, ecco una serie di video per chi vuole ricordare la Mercy dei bei vecchi tempi.


Questo è quanto di più tipico che vedrete di una partita nei panni della dottoressa teutonica. Saltella felice tra i membri del gruppo costantemente in bilico tra il fitto dell'azione e l'essere lontana dai nemici. Impersonarla in un match nel quale i nemici sanno bene quali siano i bersagli prioritari da neutralizzare significa entrare nel caotico mondo del multitasking, saettando tra i compagni più disparati per mettere più metri possibili, magari anche un paio di muri, tra noi e il Reaper/Doomfist di turno. Se poi il tank è un minimo capace e non il solito Winston/D.va che balza direttamente tra tre avversari da solo, aspettandosi che tu lo segua nel carnaio, puoi fare davvero la differenza.


Ma il dolce angelo è pur sempre munito di pistola d'ordinanza e un buon giocatore di supporto sa quando mettere un attimo da parte l'asta rigeneratrice e donare un po' di piombo ad un avversario troppo audace. Anche questo si aggiunge alla complessità decisionale che caratterizza l'uso di questo personaggio e che a mio avviso rende la competizione molto stimolante.


Quello che però ci si aspetta da lei è anche e soprattutto che il giocatore che la impersona sappia quando è il momento opportuno nel quale ricorrere alla potenzialmente devastante abilità di resurrezione dei propri compagni. Attendere troppo può portare ad una partita che finisce all'improvviso, cedere alla tentazione troppo in fretta significa rimettere in piedi tre o più compari per poi vederli sdraiati di nuovo da un attacco combinato avversario che non attendeva altro.
Insomma, azzeccare il momento giusto fa la differenza tra una buona Mercy e un semplice medikit ambulante.


Ma se finora siamo rimasti strettamente nel repertorio classico che ci si aspetta da un personaggio di supporto, ecco a voi la mia personale interpretazione di un angelo custode.
Non ti avvicinare né a me né ai miei compari, con un occhio di riguardo alla clone avversaria che in forte contrasto invece sembra troppo focalizzata nelle sue funzioni basilari.
Imparate a non sottovalutare troppo quanto letale può essere la sua pistola.


Non siate come questo Reaper che forte dei suoi due fucili a canne mozze pensa di avere a che fare con l'equivalente di un pollo, per quanto la sua aggressione mi porta lontano dal tank appena resuscitato, rendendolo vulnerabile e questa è comunque una buona strategia.


Chiudiamo con un ultimo video, la cui animazione di introduzione ben descrive il mio approccio a Mercy, ripreso da una partita competitiva, i cui partecipanti sono mediamente più preparati e focalizzati, nella quale la semplice resurrezione di Roadhog contribuisce decisamente alla tenuta dell'obiettivo, al mio arrivo in preda a tutta la squadra nemica e che ho dovuto attraversare per arrivare al prode ciccione.

Raramente il proprio duro lavoro viene riconosciuto ma quando capita fa sempre piacere.


domenica 20 agosto 2017

Are you going to

do something in August at all?


Se la domanda è rivolta ad ampio spettro posso dire che ho passato una gran bella giornata in un posto dal caratteristico odore di zolfo ad abbuffarmi ed a godere dell'ottima compagnia con l'aggiunta del positivo fatto che non c'erano zanzare in vista, sebbene vicini all'acqua, pertanto posso affermare con sicumera che la citronella definitiva va incrociata con l'uovo sodo.
Se la domanda invece è, come al consueto, rivolta all'attività ludica ci sono delle relative sorprese.
In un periodo rinomato per l'adipe, o la cronica mancanza di esso, in vista e per una povertà generalizzata di nuove uscite di rilievo, ho fatto acquisti al day one (orrore!) ed addirittura due preorder (raccapriccio!) e ne sto valutando un terzo (Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn!).
Innanzitutto di uscite di rilievo ce ne sono state ben due, a ben vedere e tenendo bene a mente che è la mia spettabile opinione.


Hellblade Senua's Sacrifice è l'ultima fatica di un gruppo di sviluppatori che ho sempre molto apprezzato e che, vittime di un mercato non sempre coerente, si stanno ritagliando una nicchia tra le ex produzioni tripla a e gli indipendenti.
Si sono sempre distinti per il tocco artistico e la predilizione per il genere d'azione ed il loro picco è senz'altro stato l'ultimo Devil May Cry, giocone meraviglioso e l'unico di tutta la saga nel quale non prenderesti a pizze in faccia il protagonista, prigioniero di cliché tutti giapponesi sull'essere un fico (leggi, un pirla smargiasso).
Non paghi di aver messo una donna celtica in un inferno norreno, c'è stata grande cura nel rendere in maniera non dozzinale o letteralmente inopportuna la psicosi che affligge la protagonista.
So già che il combattimento è ripetitivo e la varietà dei nemici è quella che è ma dopo aver provato ed apprezzato Jotun la cosa non mi pare un problema e poi, francamente, dopo più di due mesi a spasso per Hyrule un'esperienza lineare e cadenzata mi abbisogna.
Comprato pochi giorni dopo l'uscita.


Tacoma invece è la seconda creazione degli autori di Gone Home e quindi sappiamo già che avremo a che fare con un ambiente da esplorare molto curato ed estremamente tattile.
Provai Gone Home nel periodo nel quale tanto si discuteva se titoli simili fossero o meno dei veri e propri giochi e già allora capii che alle persone piace perdere tempo con domande retoriche.
Era un'esperienza da provare e che poteva essere realizzata solo come videogioco, certo, poi è diventato evidente che un sacco di detrattori o critici erano di fatto dei soggetti dall'alquanto peculiare sfondo morale, visto cosa è saltato fuori da internet tra il 2014 ed oggi...
Comunque, l'attrattiva per il sottoscritto è proprio l'avere a che fare con un posto da visitare sperando di trovare non pochi angoli curiosi e di vedere quanto siano stati curati i racconti delle figure olografiche nelle cui vite metteremo il naso.
Dopo avere molto apprezzato Soma per gli stessi motivi, non vedo l'ora di percorrere corridoi a gravità zero senza le paranoie tipiche di una storia dell'orrore.
Comprato come prenotazione da GOG perché regalavano anche una copia di Event[0], più spazio per euro.


Sundered è quanto i creatori di Jotun (e due) hanno pensato bene di fare come secondo gioco e, forse piccati per alcune delle reazioni al loro precedente lavoro, hanno raddoppiato gli sforzi sul già notevole piano artistico e aggiunto tanta di quell'azione in ogni schermata da far rimpiangere le lunghe camminate di Thora.

E ce n'era di strada da farsi a piedi!

Con ancora una certa voglia di metroidvania lasciatami dall'eccellente Hollow Knight e complice il signor trailer qui sopra, mi decidevo a provare l'ormai triplice nominato Jotun per vedere se gli autori avevano il tocco magico e sì, salta fuori che han fatto un gioco promettente, quindi, ancor prima che le recensioni colpissero nel segno, stupivo gli algoritmi di Steam confermando il preacquisto.
Dove andremo a finire di questo passo?


Finiremo dritti dritti nei labirinti di Immortal Planet, ispirato dal mai troppo lodato Dark Souls e realizzato con l'attenzione al dettaglio (del risparmio) che solo un indipendente può permettersi, ovverosia che quando si hanno dei limiti invalicabili tocca armarsi d'ingegno.
Che ambientazione e scenari evocativi spariscano se posso godermi dei combattimenti tesi e dai comandi puntuali per pochi euro, perché siamo onesti, a che pro attendere una diminuzione di prezzo per qualcosa che ne costa meno di quindici?

Sensible World of Wishful Thinking.

Behold the kickmen è finito nella mia libreria in virtù delle ore passate sull'Amiga a spostare minuscoli giocatori ridicolmente personalizzati e non gli perdonerò mai che i colori della propria squadra siano uno solo. Tinta unita.
Ciò detto, il gioco c'è, sebbene non esista la possibilità di sfidare un avversario umano e la vena vagamente ironica che pervade il tutto è davvero simpatica.
Gioca anche tu il campionato per sbloccare le varie abilità della squadra.
Passaggio.
Corsa.
Trattenuta del pallone.
C'è tutta una serie di sotto menu con molteplici opzioni dalla dubbia utilità, tranne quella per avere delle maglie a righe.
Ah, e la storia del proprio pallone d'oro è probabilmente più interessante di quella di un Fifa, ma non me la sentirei di scommetterci.

What was the third preorder you are thinking about?


Absolver, multiplayer online di sganassoni e papagni vari, venduto con spregiudicatezza da GOG con una copia di Fury in omaggio, uno sconto aumentato di più di tre euro che mi hanno gentilmente rimborsato e con cross-play tra utenti Steam e Gog.

venerdì 4 agosto 2017

Overwatch - Roadhog's casual stroll of annihilation

C'è un modo di giocare Roadhog tutto particolare che viene spontaneo una volta che si acquisisce una certa familiarità con le sue caratteristiche e credo che tra il titolo ed il video seguente gli indizi diventino alquanto evidenti.


Roadhog unisce due caratteristiche che ne fanno uno dei miei personaggi preferiti.
Ha la resistenza di un tank e amministra una adeguata porzione di danni.
Insomma, quanti altri personaggi possono tranquillamente caracollare in mezzo alla formazione nemica, abbattere due avversari con relativa semplicità e proseguire più o meno integri.
La facilità con la quale si può separare il curatore dal suo protettore e gestire eventuali minacce ne fanno un perfetto mezzo di confusione.
In più di una partita mi è capitato di fare delle manovre del genere e, alcune uccisioni dopo, divenire il bersaglio preferenziale di molti avversari, riuscendo quindi a distrarre o dirottare molti spiriti vendicativi dalla missione principale.


Oltre al fatto che il nefasto destino di Mercy diventerà presto un classico, il filo conduttore dei vari filmati è proprio l'arrivo del rubicondo porcello mascherato sulla scena, l'abbattimento del primo infelice disponibile e l'annichilimento della seconda anima tanto sfortunata da trovarsi sulla mia strada.
Il tutto portato a termine con una discreta sicumera, abbastanza dal concedere alla curatrice in ritirata il lusso di una ricarica.


Non c'è fortuna migliore per altri fornitori di cure, fra l'altro e lo sbriciolamento di Bastion al tocco del gancio è abbastanza per demoralizzare il povero Hanzo che tenta manovre evasive puntando tutto sull'ampiezza della mia sagoma. Inutilmente.
Ma quanto visto finora è il Roadhog che ghermisce bersagli in arrivo o nei pressi della sua area di competenza, come se la caverà invece nell'occhio del tifone?


Piuttosto bene diremo, basta un'anima pia a dargli una mano. Va detto che il dps di punta della nostra squadra non ha apprezzato particolarmente la scelta del ciccione come uomo di punta della partita, ma tant'è.

Sdeng!



lunedì 24 luglio 2017

Overwatch Junkrat's self esteem


Nessuno sospetterà, dopo tanto ciarlare di tank, che il primo personaggio mai provato il giorno della fatidica installazione fu Junkrat.
Capelli in fiamme, gamba di legno, lanciagranate traballante, risata delirante e dei pantaloncini degni di Tidus.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, assieme a tutti i cadaveri che ero troppo impegnato a gettarvi per poter starmene in panciolle sulla riva del fiume a vederli passare e questa figura retorica mi si è appena attorcigliata intorno al punto.

Hai presente la super di Reaper? Ecco.

Il punto è che dopo averlo accantonato in favore di altri personaggi, dopo esservi ritornato, ricco di maggiore esperienza e di averlo visto manovrato da veri mostri, ho avuto modo di sapere che l'iniziale fascinazione era ricca di fondamento.
Per esempio, nel video precedente, si può vedere la capacità di difesa di Junkrat in un'area contesa in un momento decisivo, dove tra tagliole e mine a comando mi disfo di un Bastion che sta per far danni e lascio Roadhodg con un palmo di naso, garantendo alla squadra il possesso della zona.


E cosa dire del povero Hanzo, proiettato dall'esplosione alle sue spalle in un incontro troppo ravvicinato col muro di fronte? Può solo dire di essere contento che la maggior parte dei suoi colleghi erano già esplosi per poterlo ammirare scivolare a terra col naso schiacciato.

Aggiungere effetto sonoro da Willy E. Coyote più appropriato.

La facilità con la quale poi ci si garantisce l'olimpo dell'azione migliore della partita, anche al netto di usare la temibile roto-bomba, aggiunge ulteriore sapidità ad un piatto già goloso.
Che lo si piazzi in difesa, assieme ai compagni o che lo si sfrutti in attacco per disperdere formazioni serrate, Junkrat rimane un vero piacere.
Che dire poi se lo si indirizza verso una strada secondaria per aggirare il nemico?
Lui passa, lancia un paio di bombe, prosegue, un morto.
Si volta un attimo, una bomba, un morto.
Arriva all'obiettivo, nuclearizza lo sfortunato difensore, ed eccolo chiedere ai compagni di darsi una mossa, che abbiamo un round da finire in un paio di minuti.



mercoledì 19 luglio 2017

Overwatch Reinhardt's self esteem


Avendo vieppiù abbracciato la filosofia del tank con risultati più che soddisfacenti con D.Va, Orisa, Roadhog e Zarya era solo questione di tempo prima che mi mettessi negli ingombranti panni di quel colosso che è Reinhardt.
Fermo restando che la carica schiaccia poveretti è probabilmente una tra le mosse più divertenti da usare, avevo abbastanza esperienza, da bersaglio, della sua macchinosità (va detto che quando te lo vedi arrivare addosso, quelle poche volte che sei fortunato o lui disperato, è già quasi troppo tardi) e la seconda mossa speciale non è da meno.
Il crociato è un mostro lento con colpi che richiedono tempismo e precisione, pertanto, quando inchiodi qualcuno al muro, il qualcuno che hai preso di mira, si badi, la soddisfazione è immensa.
Prendiamo per esempio il primo video, dove un povero Bastion, croce di tanti attaccanti troppo frettolosi, viene soverchiato in un attimo, lasciando a Symmetra l'onere di buttare giù il gigante.
La mira automatica della sua arma non la salva da una carica perfettamente sincronizzata con la sua schivata.

Nel mondo ci sono tanti, troppi tank che indietreggiano in attacco.
Diciamo basta ai pusillanimi!


Insomma, a parte colpi più o meno fortunati ai danni di sgambettanti giovincelli, i bersagli preferibili sarebbero quelli più grandi e meno sfuggenti, anche perché, se ti abbatti sul tank avversario, ci sono buone probabilità che il curatore sia molto vicino e sarebbe il caso di fargli fare la conoscenza del martellone.
Se sei in attacco, però, e alle orecchie ti arriva la tracotanza di un ninja che annuncia il suo attacco speciale come nei cartoni animati, forte della sua abilità di rimbalzare caoticamente in giro, sicuro di essere fuori dalla tua portata, è tuo preciso dovere portarlo con i piedi per terra, dico io!
Il gesto, tra l'altro, non è meno epico se il bersaglio era la piccola Tracer, che comunque ha poco da sperare.
Tempo di mettere a nanna, provvisoriamente e subito dopo definitivamente il curatore Zenyatta ed ecco che... posso venire abbattuto.
La giusta morte inflittami subito dopo è stata ad opera di una Widowmaker particolarmente piccata per essere stata la prima vittima del mio trasporto passionale e per tutto il match pervicacemente concentrata sulla mia scatolina cranica.


Il gioiello della corona è però il confronto diretto con un clone che, ingenuamente, si staglia tra me ed una colonna a due passi dal mio obiettivo.
È questione di un attimo insegnargli un più corretto posizionamento rispetto a me e del cemento e la sostanziale inutilità del proprio scudo se non ti sto sparando affatto.
Da lì, parte un confuso sventolare di martello reso ancora più divertente da una bomba che mi proietta, ancora intero e smartellante contro altri poveri personaggi.
Neanche Hanzo, che crede di essere saggiamente fuori portata, è poi così al sicuro.

Ed il premio per tutto ciò, l'afrore delle ascelle di Roadhog.

venerdì 14 luglio 2017

Overwatch self esteem



Nonostante il decadimento fisico e morale che mi affligge, l'assiduo allenamento porta finalmente ad un risultato senza precedenti. Il qui presente bell'ometto ammirava stupito il primo riconoscimento ufficiale della sua non disprezzabile abilità.
In un afflato ispiratore spingevo il gruppo in un ultimo assalto agli avversari pervicacemente trincerati al traguardo, sfruttando uno dei migliori vantaggi del tank. Fallo arrivare in mezzo ad una formazione ed il più delle volte distrarrai almeno un paio di loro, qualche altra riuscirai a creare vero scompiglio.
Non avendo nessuna detonazione catastrofica da sfruttare mi sono industriato a tenere in un angolo una buona metà del gruppo e clamorosamente il caos generato portava all'eliminazione sistematica di tutti loro, partendo dalla sfortunata Mercy.
Inutile negare l'importanza del supporto dei miei compagni ma, insomma, momenti di gloria!

saltuariamente mi succede ancora.

lunedì 10 luglio 2017

Overwatch self-esteem




Le primissime escursioni nei panni di un cecchino si sono rivelate a dir poco avvilenti e non soltanto per l'immancabile "Widow change pls" ma anche perché, siamo onesti, ci vuole una discreta abilità per centrare una testolina rimbalzante come una pallina da ping pong che si sfoga in una scatola e in linea più generale per ritagliarsi quell'attimo di calma nel mezzo del caos della battaglia per essere d'aiuto alla squadra.
Ora buttate tutte queste considerazioni nel cassonetto dell'umido ed osservate l'allucinante realtà di un personaggio di supporto come Ana, nominalmente una curatrice ma che il breve spezzone sopra proposto riesce chiaramente ad illustrarne il dramma giornaliero.
Cura i compagni!
Occhio a quello in condizioni critiche!
Nemico! Sparagli!
Nemici! Bomba!
È partito Bastion con la super, potenzialo con la tua!
Seguilo! Corri!
Dagli con le cure!
Oh, vedi di non farti sparare già che ci sei!

Il supporto è un'arte a parte che s'apprezza da queste parti

mercoledì 28 giugno 2017

Est-ce que tu vas

acheter comme une bête tous le jeux du Steam?

Come da tradizione è iniziato da poco il periodo dei saldi, spesso estremamente allettanti, di qualche migliaio di giochi su Steam e io, piccolo omino nel (ancora per il momento) primo mondo, mi trovo davanti all'ennesimo dilemma.
Ignorare ragionevolmente ogni sirena, abbrancato tenacemente all'albero maestro del mio backlog torreggiante e chiudere gli occhi, cantilenando una serie infinita di là, sperando di passare incolume questi scogli carichi di tentazioni per approdare moralmente superiore là, dove molti miei compagni saranno invece caduti e pontificare a lungo sulla vacuità della ricerca del nuovo giocando ad un bel titolo del 2006, falso come solo un asso di bastoni in un poker,

- C'è DOOM a 15 euro!
- mammannaggiaalca..o!


oppure cedere, perché combattere è futile, e lanciarsi con foga irruenta nella lista dei desideri in cerca del prezzo perfetto, quello al quale non puoi dire di no, hai aspettato abbastanza, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, soprattutto se ha un'armatura verde e un fucile a pompa, e stare lì col cursore sul tastino dell'acquisto, col dito ancora tremante e fermarti solo un attimo perché, a ben guardare, X-COM 2 (più maiuscole significano più qualità, come sanno i saggi) è crollato a 16 euro, ci sono più tizi con più fucili, più tattica e... Ma quello non è Dishonored 2 a 20 euro?

Il muro di fuoco è il prezzo che è ancora ostinatamente oltre i 20 euro.

Magari, invece di finire nel girone infernale dei titoloni a prezzi golosi che sembrano non finire mai sarebbe meglio scandagliare i server alla ricerca di piccole gemme a prezzi stracciati, vero cuore e delizia dei saldi e spesso garanti di piacevoli sorprese ed emozioni alla panna.

Un lavoro da niente.

Quindi, fermo restando che prima della fine di giugno DOOM sarà nelle mie mani * (leggi disco rigido), se non X-COM 2 (DOOM senz'altro), con cosa aggravare ulteriormente la carta prepagata?


Abzû Colore, musica. Nababbo felice.



Orwell Facebook con ancora meno privacy



Stories the path of destinies Umorismo, colori, botte da orbi, animali antropomorfi



Song of the Deep metroidvania nautico



Wheels of Aurelia Italia '70



Diaries of a spaceport janitor Totale assenza di epica



Slayer Shock Buffy the Vampire Slayer, adoro i giochi di quest'uomo



Skyshine's Bedlam se finisco prima i soldi per X-COM 2

Questa è solo una selezione di alcuni dei titoli che maggiormente mi incuriosiscono e chiaramente non li comprerò tutti. Hai capito Enrico del futuro? NON COMPRARTELI TUTTI PER POI TORNARE QUI E PIANGERE LACRIME DI COCCODRILLO FACENDOMI PURE FARE BRUTTA FIGURA!



* In realtà solo una volta che sarà tornato il PC dall'assistenza, un remoto luogo in Germania, dove esperti dalle rinomate doti tecniche sostituiranno la RAM difettosa (è sempre la maledetta RAM) senza nuclearizzarmi il disco rigido, si spera.



giovedì 22 giugno 2017

Overwatch self esteem

Ti piacerebbe usare questo personaggio? Ecco, tieni un costume alternativo gagliardo.



Al prezzo dell'abbandono di tacchi con stacco di gambe da antologia, uno dei primi forzieri guadagnati mi regala un costume molto liberamente ispirato all'etnicità di Symmetra, un costume alternativo a conti fatti meravigliosamente bello.
Ispirato quindi da tanta generosità sperimentavo il mio primo personaggio di supporto fallendo clamorosamente nel posizionamento della super in un posto ben presto abbandonato dagli scontri.
Recuperavo però con grazia una volta assimilato il corretto uso delle torrette, da posizionarsi rigorosamente a tradimento, della devastante arma principale (salta pure quanto vuoi, ninja cibernetico dei miei stivali) e, finalmente libero di utilizzare ancora una volta il generatore di scudi, l'insidioso dispiegamento di quest'ultimo in un luogo consono.
Memorabile, sebbene non ripresa nell'highlight, la formazione compatta degli avversari che svolta l'angolo, non mi vede e si prende diversi colpi caricati nel fianco, laddove lo scudo di Reinhardt era inutile.
Vi prego anche di notare quando le tre torrette fanno andare di traverso la super di McCree.


Gioco di squadra.

domenica 18 giugno 2017

Overwatch self esteem

Uomo di panza, uomo di sostanza



Prima prova sul campo per Roadhog e come ho già avuto modo di scrivere altrove è stato subito amore.
Senza nulla togliere al bellissimo tatuaggio sobbalzante su un pancione da cartone animato, al pugno di rottami schiaffato nel fucile ad ogni ricarica, alla mossa speciale denominata porcata e a grugniti dei più disparati, questo personaggio è un vero spasso da giocare.
Quando ancora mi stavo chiedendo come adoperare efficacemente in difesa un tank che non ha barriere di alcun tipo è diventato evidente che il ciccione va usato in maniera alquanto aggressiva.
Voglio dire, non hai necessariamente bisogno di uno schermo tra te ed il nemico se il nemico lo puoi falciare in un colpo solo.
Senza contare che sono in pochissimi a sopportare lo scarico di detriti a bruciapelo che l'intimità del gancio garantisce.

mercoledì 14 giugno 2017

Overwatch self esteem.

Primi passi tra le orde barbariche di internet.



"Orisa (amore a prima vista), piazzandosi appena alle spalle del convoglio, piazza la sua tipica barriera per prendersi il tempo di rovesciare comodamente tutto il caricatore su ogni cosa che attraversi il suo campo visivo. Prego notare l'utilizzo assolutamente inefficace della granata gravitazionale."


Tutto, da questo post al cursore del mouse in bella mostra al centro della parte inferiore del video, stanno a segnalare quanto poco di spettacolare ci sia nell'azione proposta.
C'è un bel però, comunque, in quanto il brevissimo spezzone qui esposto è in assoluto il primo highlight che il gioco ha considerato degno di proporre tra tutte le partite disputate da un principiante alle prime armi.
Ormai di ore sulle spalle ne ho abbastanza da essere considerato un giocatore competente in quasi tutti i ruoli, con particolare risalto per quelli da tank, cosa che spero sarà visibile nei corti che proporrò più avanti.
Lo scopo di tutto ciò?
Segnalare che Overwatch è effettivamente un gran bel gioco competitivo, lustrarmi l'ego ed evitare che gli amici mi caccino da facebook per sovraesposizione a cose che non li interessano affatto.

L'ingrato destino del tank libertino.