domenica 20 agosto 2017

Are you going to

do something in August at all?


Se la domanda è rivolta ad ampio spettro posso dire che ho passato una gran bella giornata in un posto dal caratteristico odore di zolfo ad abbuffarmi ed a godere dell'ottima compagnia con l'aggiunta del positivo fatto che non c'erano zanzare in vista, sebbene vicini all'acqua, pertanto posso affermare con sicumera che la citronella definitiva va incrociata con l'uovo sodo.
Se la domanda invece è, come al consueto, rivolta all'attività ludica ci sono delle relative sorprese.
In un periodo rinomato per l'adipe, o la cronica mancanza di esso, in vista e per una povertà generalizzata di nuove uscite di rilievo, ho fatto acquisti al day one (orrore!) ed addirittura due preorder (raccapriccio!) e ne sto valutando un terzo (Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn!).
Innanzitutto di uscite di rilievo ce ne sono state ben due, a ben vedere e tenendo bene a mente che è la mia spettabile opinione.


Hellblade Senua's Sacrifice è l'ultima fatica di un gruppo di sviluppatori che ho sempre molto apprezzato e che, vittime di un mercato non sempre coerente, si stanno ritagliando una nicchia tra le ex produzioni tripla a e gli indipendenti.
Si sono sempre distinti per il tocco artistico e la predilizione per il genere d'azione ed il loro picco è senz'altro stato l'ultimo Devil May Cry, giocone meraviglioso e l'unico di tutta la saga nel quale non prenderesti a pizze in faccia il protagonista, prigioniero di cliché tutti giapponesi sull'essere un fico (leggi, un pirla smargiasso).
Non paghi di aver messo una donna celtica in un inferno norreno, c'è stata grande cura nel rendere in maniera non dozzinale o letteralmente inopportuna la psicosi che affligge la protagonista.
So già che il combattimento è ripetitivo e la varietà dei nemici è quella che è ma dopo aver provato ed apprezzato Jotun la cosa non mi pare un problema e poi, francamente, dopo più di due mesi a spasso per Hyrule un'esperienza lineare e cadenzata mi abbisogna.
Comprato pochi giorni dopo l'uscita.


Tacoma invece è la seconda creazione degli autori di Gone Home e quindi sappiamo già che avremo a che fare con un ambiente da esplorare molto curato ed estremamente tattile.
Provai Gone Home nel periodo nel quale tanto si discuteva se titoli simili fossero o meno dei veri e propri giochi e già allora capii che alle persone piace perdere tempo con domande retoriche.
Era un'esperienza da provare e che poteva essere realizzata solo come videogioco, certo, poi è diventato evidente che un sacco di detrattori o critici erano di fatto dei soggetti dall'alquanto peculiare sfondo morale, visto cosa è saltato fuori da internet tra il 2014 ed oggi...
Comunque, l'attrattiva per il sottoscritto è proprio l'avere a che fare con un posto da visitare sperando di trovare non pochi angoli curiosi e di vedere quanto siano stati curati i racconti delle figure olografiche nelle cui vite metteremo il naso.
Dopo avere molto apprezzato Soma per gli stessi motivi, non vedo l'ora di percorrere corridoi a gravità zero senza le paranoie tipiche di una storia dell'orrore.
Comprato come prenotazione da GOG perché regalavano anche una copia di Event[0], più spazio per euro.


Sundered è quanto i creatori di Jotun (e due) hanno pensato bene di fare come secondo gioco e, forse piccati per alcune delle reazioni al loro precedente lavoro, hanno raddoppiato gli sforzi sul già notevole piano artistico e aggiunto tanta di quell'azione in ogni schermata da far rimpiangere le lunghe camminate di Thora.

E ce n'era di strada da farsi a piedi!

Con ancora una certa voglia di metroidvania lasciatami dall'eccellente Hollow Knight e complice il signor trailer qui sopra, mi decidevo a provare l'ormai triplice nominato Jotun per vedere se gli autori avevano il tocco magico e sì, salta fuori che han fatto un gioco promettente, quindi, ancor prima che le recensioni colpissero nel segno, stupivo gli algoritmi di Steam confermando il preacquisto.
Dove andremo a finire di questo passo?


Finiremo dritti dritti nei labirinti di Immortal Planet, ispirato dal mai troppo lodato Dark Souls e realizzato con l'attenzione al dettaglio (del risparmio) che solo un indipendente può permettersi, ovverosia che quando si hanno dei limiti invalicabili tocca armarsi d'ingegno.
Che ambientazione e scenari evocativi spariscano se posso godermi dei combattimenti tesi e dai comandi puntuali per pochi euro, perché siamo onesti, a che pro attendere una diminuzione di prezzo per qualcosa che ne costa meno di quindici?

Sensible World of Wishful Thinking.

Behold the kickmen è finito nella mia libreria in virtù delle ore passate sull'Amiga a spostare minuscoli giocatori ridicolmente personalizzati e non gli perdonerò mai che i colori della propria squadra siano uno solo. Tinta unita.
Ciò detto, il gioco c'è, sebbene non esista la possibilità di sfidare un avversario umano e la vena vagamente ironica che pervade il tutto è davvero simpatica.
Gioca anche tu il campionato per sbloccare le varie abilità della squadra.
Passaggio.
Corsa.
Trattenuta del pallone.
C'è tutta una serie di sotto menu con molteplici opzioni dalla dubbia utilità, tranne quella per avere delle maglie a righe.
Ah, e la storia del proprio pallone d'oro è probabilmente più interessante di quella di un Fifa, ma non me la sentirei di scommetterci.

What was the third preorder you are thinking about?


Absolver, multiplayer online di sganassoni e papagni vari, venduto con spregiudicatezza da GOG con una copia di Fury in omaggio, uno sconto aumentato di più di tre euro che mi hanno gentilmente rimborsato e con cross-play tra utenti Steam e Gog.

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