sabato 26 agosto 2017

Overwatch - Mercy is always watching you.

Alla vigilia dei clamorosi cambiamenti che riguarderanno la curatrice di punta del gioco, ecco una serie di video per chi vuole ricordare la Mercy dei bei vecchi tempi.


Questo è quanto di più tipico che vedrete di una partita nei panni della dottoressa teutonica. Saltella felice tra i membri del gruppo costantemente in bilico tra il fitto dell'azione e l'essere lontana dai nemici. Impersonarla in un match nel quale i nemici sanno bene quali siano i bersagli prioritari da neutralizzare significa entrare nel caotico mondo del multitasking, saettando tra i compagni più disparati per mettere più metri possibili, magari anche un paio di muri, tra noi e il Reaper/Doomfist di turno. Se poi il tank è un minimo capace e non il solito Winston/D.va che balza direttamente tra tre avversari da solo, aspettandosi che tu lo segua nel carnaio, puoi fare davvero la differenza.


Ma il dolce angelo è pur sempre munito di pistola d'ordinanza e un buon giocatore di supporto sa quando mettere un attimo da parte l'asta rigeneratrice e donare un po' di piombo ad un avversario troppo audace. Anche questo si aggiunge alla complessità decisionale che caratterizza l'uso di questo personaggio e che a mio avviso rende la competizione molto stimolante.


Quello che però ci si aspetta da lei è anche e soprattutto che il giocatore che la impersona sappia quando è il momento opportuno nel quale ricorrere alla potenzialmente devastante abilità di resurrezione dei propri compagni. Attendere troppo può portare ad una partita che finisce all'improvviso, cedere alla tentazione troppo in fretta significa rimettere in piedi tre o più compari per poi vederli sdraiati di nuovo da un attacco combinato avversario che non attendeva altro.
Insomma, azzeccare il momento giusto fa la differenza tra una buona Mercy e un semplice medikit ambulante.


Ma se finora siamo rimasti strettamente nel repertorio classico che ci si aspetta da un personaggio di supporto, ecco a voi la mia personale interpretazione di un angelo custode.
Non ti avvicinare né a me né ai miei compari, con un occhio di riguardo alla clone avversaria che in forte contrasto invece sembra troppo focalizzata nelle sue funzioni basilari.
Imparate a non sottovalutare troppo quanto letale può essere la sua pistola.


Non siate come questo Reaper che forte dei suoi due fucili a canne mozze pensa di avere a che fare con l'equivalente di un pollo, per quanto la sua aggressione mi porta lontano dal tank appena resuscitato, rendendolo vulnerabile e questa è comunque una buona strategia.


Chiudiamo con un ultimo video, la cui animazione di introduzione ben descrive il mio approccio a Mercy, ripreso da una partita competitiva, i cui partecipanti sono mediamente più preparati e focalizzati, nella quale la semplice resurrezione di Roadhog contribuisce decisamente alla tenuta dell'obiettivo, al mio arrivo in preda a tutta la squadra nemica e che ho dovuto attraversare per arrivare al prode ciccione.

Raramente il proprio duro lavoro viene riconosciuto ma quando capita fa sempre piacere.


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