Cinquanta sfumature, tutte marroni.
Se volete calarvi nel buco senza fondo di Majula non fate come me e date più di 500 anime a quel sant'uomo di Gilligan, o prima ancora di poter urlare - avido bastardo - starete indossando l'anello del gatto in caduta libera.
Giocoforza qui bisogna sperimentare un po' e in breve trovo dove proseguire e financo una bella porta di pietra chiusa. Meglio del fondo del buco tutta la vita.
L'ingresso alla Tomba dei Santi è una suggestiva fauce spalancata di ratto e il primo incontro con i suddetti (i topi, che i santi li tirate solo giù dal calendario) avviene quando sono forzosamente evocato come spirito grigio.
Finalmente! L'occasione che aspettavo da una vita!
Salve amico giocatore di cui sto visitando il mondo, il fato mi ha chiamato qui per fornirti il supporto di Nababbo il Grigio, grande stregone della Terra di Mezzo che muore subito dopo investito da quattro pantegane formato famiglia e una simpatica tempesta di fuoco piromantica gentile omaggio del giovine permaloso.
Ok.
L'ostacolo principe è comunque la deliziosamente infida avanguardia dei topi, un boss composto da decine di ratti grandi come cani il cui numero viene continuamente rimpolpato da riserve e tra cui va individuato con attenzione l'unico cui dirigere tutto il nostro astio.
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| Non ti temo, ho la spada Mentos+5 |
Due chiacchiere con il re Ratto e via libera per lo Scolo.
Ma senza rapporto sessuale.
Lo Scolo è un luogo malsano, buio, sospeso nel vuoto e popolato da poveri disgraziati, insomma una gioia per un provetto esploratore come me.
Farsi una mappa tridimensionale dell'area è una sfida di per sé e ogni volta che si scopre un percorso nuovo è un nuovo salto nel buio.
Qui sotto ci ho bruciato l'equivalente di quaranta minuti di torce ma ne è valsa la pena.
Melinda il Macellaio che le mele le mette in bocca a voi, formiche fumaiole regina, gli idoli che sputazzano, scudi torre con le manate sopra, un'altra porta di pietra chiusa da aggiungere all'elenco sono tra le prime cose che mi tornano in mente.
La discesa non finisce mica così in fretta e dopo altre lunghissime scale e un salto della fede quella che mi si apre di fronte è la Gola Nera.
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| Il cui colore dominante è il verde. Non fa una piega. |
Sottoposto a un tiro incrociato impressionate di scatarrate multiple dagli stramaledetti idoli di 'sta cippa (perché quelli sono dei cazzetti di pietra che cercano di farmi un bukkake, capite il dramma?), uscite a sorpresa dalle pozze dei cosi tentacolati che potete ammirare in alto, millepiedi colossali che vogliono baciarmi alla francese e altre simpatiche amenità non stupitevi se una volta trovato il falò vicino alla nebbia abbia rilasciato un sospiro così forte da spegnere le pozze che avevo dato alle fiamme.
Il piatto forte è comunque l'antico che risiede in questo inferno putrescente, il mitico Puzzone, re incontrastato dei pupazzi di pietra la cui sconfitta ha richiesto che finalmente io tornassi alla scioltezza del gameplay del primo Dark Soul, ovverosia l'abbandono dell'assetto pesante e il ricorso ad un balletto di schivate perfettamente sincronizzate e affondi di spada ritmate con i colpi a vuoto del bestione.
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| - Abbandona le tue paure e torna qui in mutande. - Le metafore finto-erotiche di questo post sono fin troppe. |
È esattamente in questo momento che ho abbandonato ogni remora e ho riconosciuto che sì, con questo seguito è amore.
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| ABBRACCIAMI! |




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