La valle degli orti
Quando il primo falò a portata di mano è dietro una pozza di veleno capisco che qui tira una brutta aria, che poi posso anche vedere, è verde, densa e fortemente tossica.
Il posto ideale quindi per una giovane donna per riposare.
Non è altri che la famigerata figlia del fabbro, che a giudicare dal volto deve aver preso tutto dalla madre e che da tanto decantata esperta di minerali non vende un solo pezzo di titanite, che incidentalmente è quella che mi serve.
Con mia grande sorpresa in questo postaccio salta fuori l'altare del patto solare a cui dedicherò da ora in avanti le mie imprese nei mondi altrui, da bravo sunbro tutto dedito ad aiutare i miei colleghi giocatori ad attraversare la strada.
Tra giganti deformi, insettacci fungoidali e ciccioni sfatti armati di martelloni esagerati, come ciliegina sulla torta, il boss dell'area è Jabba the Hut, il cui attacco più pericoloso è quello dove stramazza su di un lato per poi girarsi un po' dopo un'era geologica.
Chiaramente io nel frattempo rotolo come un forsennato in schivate multiple solo per irridere il suo ego.
Da qui in poi mi aspetta la scalata di un mulino la cui complessa esplorazione è stimolante e fonte di un numero francamente imbarazzante di cadute nel vuoto.
Un particolare scrigno si pregia di avermi fatto battere il record di attività più prossima al rendermi vuoto.
Un altro particolare scrigno invece è stato il mio battesimo al ritorno dei mimic, fortunosamente privo di malaugurate masticazioni ma degno di menzione perché una volta sconfitta la creatura vedo uscirle l'oggetto che custodiva direttamente dal... retrobottega...
A conti fatti una delle aree più interessanti del gioco, ci ho passato parecchio tempo cercando di percorrerla in toto e di capirne i vari meccanismi.
Una volta soddisfatto punto dritto verso la camera del capo, convinto fosse uno degli antichi e anche non esattamente conscio di aver reso lo scontro già più facile eliminando inconsapevolmente il veleno dall'arena.
Una bella medusa con la testa prêt-à-porter sarebbe la regina del luogo, che in un finissimo sottinteso dovrebbe farci intuire che la suddetta l'ha persa sia in senso letterale che figurato.
Esilarante l'attacco col quale me la lancia addosso.
Con mia grande sorpresa in questo postaccio salta fuori l'altare del patto solare a cui dedicherò da ora in avanti le mie imprese nei mondi altrui, da bravo sunbro tutto dedito ad aiutare i miei colleghi giocatori ad attraversare la strada.
Tra giganti deformi, insettacci fungoidali e ciccioni sfatti armati di martelloni esagerati, come ciliegina sulla torta, il boss dell'area è Jabba the Hut, il cui attacco più pericoloso è quello dove stramazza su di un lato per poi girarsi un po' dopo un'era geologica.
Chiaramente io nel frattempo rotolo come un forsennato in schivate multiple solo per irridere il suo ego.
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| Magari non è evidente fin da subito, ma immaginatela con dei bei baffoni e la pelle verde ed il gioco è fatto. |
Da qui in poi mi aspetta la scalata di un mulino la cui complessa esplorazione è stimolante e fonte di un numero francamente imbarazzante di cadute nel vuoto.
Un particolare scrigno si pregia di avermi fatto battere il record di attività più prossima al rendermi vuoto.
Un altro particolare scrigno invece è stato il mio battesimo al ritorno dei mimic, fortunosamente privo di malaugurate masticazioni ma degno di menzione perché una volta sconfitta la creatura vedo uscirle l'oggetto che custodiva direttamente dal... retrobottega...
A conti fatti una delle aree più interessanti del gioco, ci ho passato parecchio tempo cercando di percorrerla in toto e di capirne i vari meccanismi.
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| Sarà colpa della posizione. |
Una volta soddisfatto punto dritto verso la camera del capo, convinto fosse uno degli antichi e anche non esattamente conscio di aver reso lo scontro già più facile eliminando inconsapevolmente il veleno dall'arena.
Una bella medusa con la testa prêt-à-porter sarebbe la regina del luogo, che in un finissimo sottinteso dovrebbe farci intuire che la suddetta l'ha persa sia in senso letterale che figurato.
Esilarante l'attacco col quale me la lancia addosso.
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| Mulino esplorato con grande attenzione. |



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