sabato 14 febbraio 2015

Due passi per Drangleic - 5

Questa non è una guida ma un insieme di pensieri confusi di un appassionato di Dark Souls alla scoperta del secondo capitolo. Se sapessi che qualcuno legge ciò che scrivo avviserei per la presenza di spoiler, ma siamo seri, su.

Prepare to jump


A Majula c'è un buco in terra con tante pozze di sangue attorno, ognuna di esse è un tizio che ha sperimentato con successo gli effetti della gravità.
Proviamo dunque ad eliminare la statua davanti alla torre con il ramo da poco ottenuto.
Spietri... depietrifi... impietr... uso il bastone sulla donzella pietrificata che con affanno torna di consistenza più piacevole al tatto.
Mi è così riconoscente che mi chiede un cambio d'abito e se sono interessato ad acquistare piromanzie varie.
Ho fatto un vero affare!
Così ci rimetto un duemila e rotte anime per equipaggiarla con un sontuoso set da fanteria.

Modello unisex

In breve scopro che il Bosco Ombroso si divide in tre aree, una chiusa da un cancello, un'altra chiusa da un portone e una con una nebbia così densa e dei nemici così irritanti che mi convinco necessiti di un particolare oggetto per venirne a capo.
Questo oggetto è la pazienza, e al momento non ho idea di dove sia.
Degna di nota la testa parlante.
Torno quindi sconsolato a Majula e nella chiesetta ritrovo la venditrice di miracoli che per sole duemila anime, che pare essere la somma su cui tutti gli NPC si siano accordati per turlupinarmi con successo, mi apre la strada al Boschetto del Cacciatore.
Con la Foresta e il precedente bosco siamo a tre.
L'area è di per sé facilotta, ma le innumerevoli morti che si susseguono sono tutte dovute ad oggetti posti al di là di salti da decifrare.
Per premiarmi di simili successi adeguo l'abbigliamento del mio PG di conseguenza.

Non te la meriti l'armatura reale.
Se ne riparla dopo il boss.

Ecco, il primo boss è divertente perché una volta tanto con lo scudo al massimo ti ci copri gli occhi da quello che sta per arrivare.
Ci sono un paio di trucchi da scoprire anche solo per potergli mettere le mani addosso, e oh cielo, quante gliene darete una volta che l'avrete arrestato.
Cinque o sei morti mi permettono di fare un quadro della situazione, sono in un corridoio semicircolare dove tenta di arrotarmi una biga, sono inseguito da scheletrini che si rianimano grazie ad un paio di necromanti da sgamare, dopodiché ho la strada libera per chiudere una grata sulla quale si spatafascerà il carro e dalla quale partirà finalmente la quantità di mazzate che mi sono tenuto da parte dai primi tentativi.
Superato il tutto, vicolo cieco e nanetto inquietante che non so come approcciare.
Trovo un'altra strada, niente da segnalare fino alla Royal Rumble di anoressici da portare a spasso e sfoltire un tanto alla volta.

Dritto sulle corna.

Da qui si apre una nuova area, verdognola, malsana e con una giovane donna abbigliata inadeguatamente che rimira un teschio.

Non lei, un'altra.


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