Di nebbia, chimere e sassi buttati.
C'è poco da fare, per la nebbia bisognerà pur passare.
Purtroppo lo spirito poetico si infrange, insieme alla mia risolutezza, al secondo colpo apoplettico che mi prende quando uno di quei maledetti nemici invisibili e silenziosissimi fanno passare con un sonoro boato la loro lama attraverso la schiena del mio povero e bistrattato cavaliere.
È il panico mentre, ormai ridotto ad una tremolante gelatina alla frutta, annaspo scompostamente nel disperato tentativo di uscire al più presto da questo bosco malefico ed infido.
Ce la faccio, ritrovandomi all'ingresso.
Bene, dopo aver pianto per un quarto d'ora, ricompostomi, mi dedico ad un'esplorazione più sistematica e razionale, e soprattutto munito dell'armatura delle testuggini di ferro mi avventuro con maggiore sicumera.
Venti minuti dopo sono l'unico ancora in grado di camminare nell'intera zona.
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| Se le terga ti corazzi, per i nemici sono ca... |
L'area bucolica che mi accoglie all'uscita dalla nebbia è disseminata di antiche e muschiate rovine, di simpatiche chimere nella foggia di leoni antropomorfi armati di asce bipenne maledette e vasi sghignazzanti dai fumi nefasti.
Di bene in meglio.
Parlando con un imponente uomo scorpione vengo informato della sua triste storia, di come la sua compagna sia stata divorata dalla follia e del loro eterno combattersi da allora.
Il mio buon cuore ed il fatto che senza passarla per la spada non posso proseguire, mi spingono nell'arena della povera anima.
Una donna seminuda che spunta dalla sabbia fino alla vita.
Purtroppo non sta nascondendo alcuna cellulite, visto che la mole chitinosa che dovrebbe essere il suo popò è munita di un paio di simpaticissimi aculei.
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| Il suo popò. |
Siamo infine alle porte di Pharros, terra di nani extra-large, uomini elefante e ratti.
Anche qui l'esperienza da spirito grigio è umiliante ma riesco comunque ad esplorare l'ambiente, rimanendo purtroppo col dubbio che quelle statue possano indicare un qualche tipo di segreto di cui ancora non sono venuto a capo.
In compenso tutto ciò che finora ho detto dei boss me lo fa rimangiare il super ratto con i suoi danni spropositati e i suoi scagnozzi munifici di sanguinamento e pietrificazione.
Infine mi convinco a piazzare quelle belle mine fluttuanti piromantiche e mi butto senza indugio sotto la sua mole ed il gioco è fatto.
Peccato fosse un boss totalmente opzionale.
Adoro quest'area.
C%##$!
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| Però hanno delle armature gagliardissime. Coi pinocchietti. |
A questo punto è d'uopo una distrazione e nulla è meglio di un po' di sano tanking al Campanile della Luna, anzi se volete scusarmi c'è già un giocatore che richiede i miei servigi.
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| SUNBRO TRASFORMAZIONE! |




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