martedì 24 marzo 2015

Due passi per Drangleic - 11

Questa non è una guida ma un insieme di pensieri confusi di un appassionato di Dark Souls alla scoperta del secondo capitolo. Se sapessi che qualcuno legge ciò che scrivo avviserei per la presenza di spoiler, ma siamo seri, su.

Alla dama del castello piace farci fare tutto il lavoro


Va bene, ho messo le manacce sulle quattro anime dei grandi antichi e se la mia galoppante senilità non mi tradisce ancora mi pare ci fosse un vicolo cieco nei boschi ombrosi che mi richiedeva di collezionarne un buon numero per passare.
Pare quindi che la torre che si scorge sullo sfondo sia il famigerato Castello del Re.
Purtroppo il cavaliere di Heide parcheggiato prima del sottopassaggio non ci offre nessuna informazione utile, tanto meno un po' di cortesia.
Fattolo brillare con la sempre gagliarda piromanzia imbocco il tunnel per trovarmi su per un sentiero in salita, di notte, durante un temporale.
Quindici metri prima c'era il sole.
Gli allegri sciacquettìi che fanno gli spadaccini reali mentre mi ballano attorno cercando di affettarmi rovinano un po' l'atmosfera da destino immanente ma donano tutto un altro spessore ai miei attacchi in salto.
Mi basta però girare l'angolo per trovarmi dinnanzi una vista davvero imponente, una lunga scalinata nera e bianca, illuminata da torce e fulmini che conduce ad uno svettante castello scuro e tanto appuntito da aspettarsi che ferisca il cielo.
Ad accogliermi la laconica Shanalotte che mi dà una bella iniezione di ottimismo.
i due giganteschi pachiderma, i cecchini stramaledetti e orde di spadaccini infoiati si occupano invece del benvenuto.
Che cari.

La fiducia.

Il meccanismo di apertura del gigantesco portone è pittoresco, così come l'atrio senza soffitto che permette agli ospiti di continuare a bagnarsi allegramente sotto la pioggia, per non parlare del sistema di illuminazione a specchi e del castellano fantasma.
Ottocentomila segni di evocazione mi illuminano il percorso al falò del sotterraneo, luogo gaio pieno di soldati di pietra dalle combo infinite e che si distingue per la presenza delle sentinelle della rovina, declassate al rango di semplice teppaglia.
Grandi apprezzamenti per la stanzetta con le maschere sputazzanti qualcosa di peggio del riso con la penna bic e stupore per il quadro a grandezza naturale della regina.
Un quadro che ti maledice se ti avvicini.
Sottilissimo.
A questo punto potevano anche metterci la scritta "sono una stronza".
La fase Sgarbi viene interrotta dall'arrivo a tradimento dell'usurpatore anonimo, che non posso fare a meno di trovare familiare mentre mi prendo gioco della sua mancanza di equilibrio.
Ma le sorprese non finiscono mica qui, basta proseguire un altro po' per fare la conoscenza con la Regina in carne ed ossa.
Inavvicinabile, probabilmente fittizia, ci appioppa una serie di compiti e via andare.

Un due tre, cià-cià-cià.

Stendiamo un velo pietoso sulla sfida proposta da Gianni e Pinotto nella sala del tesoro e parliamo invece dei posti orribili che seguono.
Uno stanzone trappola con le statue armate di lancia, dove basta un passo di troppo per raddoppiare i maniaci omicidi che vogliono rendervi affine ad un arrosticino.
Galleria con grande scialo di gentaglia in armatura pesante e scudi torre, archi più simili a lancia arpioni per leviatani e cecchini armati dei suddetti.
Camera sulla sommità di una torre abitata da un orrore sospirante preso di peso da un Silent Hill piuttosto ispirato.
Corridoio ominoso, illuminato dai lampi e sferzato dal vento e dalla pioggia che irrompono dalle finestre distrutte e popolato da statue dalla faccia equina con la brutta abitudine di animarsi e avventarsi sui noi poveri sventurati.

Ma solo dopo che vi hanno atterrito coi loro occhi di brace.

Dopo tutto questo, con la mia spavalderia ormai ridotta ai minimi termini, quello che mi aspetta dopo la nebbia è forse il boss che più mi ha impressionato.
Il Cavaliere dello Specchio, una creatura che riesce ad incarnare bellezza ed inquietudine, il cui aspetto regale viene presto tradito dalle pratiche oscure di cui si avvantaggia e dalla storia terribile che ci rivela il suo equipaggiamento.
Vedere un'anima sconfitta, prigioniera, tentare di liberarsi dal suo scudo, con il solo scopo di condannarmi al suo destino, è un momento che non dimenticherò tanto presto.

Mi farà tanto, tanto male.

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