giovedì 12 marzo 2015

Due passi per Drangleic - 10

Questa non è una guida ma un insieme di pensieri confusi di un appassionato di Dark Souls alla scoperta del secondo capitolo. Se sapessi che qualcuno legge ciò che scrivo avviserei per la presenza di spoiler, ma siamo seri, su.

I discutibili gusti del Duca


Tornato sulla retta via, quella che conduce all'accampamento reale, faccio conoscenza con un gruppo di agghiaccianti contadini e un'atmosfera generale che mi riporta alla mente Forbidden Siren.
Recuperato il pieno controllo della mia vescica faccio il punto della situazione.
- Il falò all'interno di una tenda curiosamente non dà origine ad un incendio.
- Benhart of Jugo si è dato al campeggio ed è fino a questo momento l'evocazione più inutile del gioco (avrò modo di ricredermi).
- La fin troppo evidente trappolona dei massi rotolanti mi dona una falsa sicurezza che mi porta a schivare il colpo di zappa di un minatore lanciandomi incautamente nel vuoto.
- I ragni fanno malissimo.
- Li odio con tutto me stesso e li abbatto a colpi di Zweinhander scagliati a due mani partendo da un salto.
- I ragni droppano armi a casaccio; i casi sono due, o erano esseri umani, o si sono mangiati un'armeria.
- Il boss dell'area è di un catartico che non speravo, dopo i minatori shibito, l'atmosfera sciagurata e i maledettissimi aracnidi mi aspettavo qualcosa di orribile e tutto quello che devo fare invece è incidere una manica di scemi a colpi di spadone.
- L'acqua e i miracoli sono una pessima combinazione, il che spiega perché le brocche di acqua santa fanno tutti quei danni.
- In una soffitta piena di cadaveri c'è un assolutore di Velka, uomo avvisato...

Spoiler!

Ora c'è da saltare tra passaggi sospesi, aree collegate verticalmente, incantesimi inseguitori lenti ma inesorabili e voragini di sabbie turbinanti.
Tutto ciò mi rende più vuoto di un cartone di succo di frutta spremuto per trarne l'ultima goccia.
L'esplorazione a singhiozzi e maledizioni (svariate, le mie) però mi frutta l'incontro a sorpresa con Pate e Creighton che se le danno di santa ragione e le affettuosità che si scambiano lasciano poco tempo per decidere il da farsi.
Mi faccio portare dalla nostalgia e abbatto il povero Pate, colpevole di somigliare al famigerato Patches e per il disturbo vengo ricompensato con il completo di Creighton, esteticamente gagliardo ed una chiave che mi fa sbattere il muso su due trappole con tanto di frase scherzona.
Forse li dovevo accoppare tutti e due...
Le sorprese non finiscono quando scopro anche il laboratorio di Ornifex, il pennuto salvato precedentemente che si rivela essere colui/colei a cui dare le anime delle creature speciali per farne delle armi particolari come pure colui/colei che mi mette la pulce di un certo Duca albino nell'orecchio.

Disturbo?

La pulce diventa un attimo più grande quando, nella tana principale di quegli schifoserrimi zampettatori dagli artigli adunchi ed un evidente prolasso della valvola di produzione della seta, mi si para dinnanzi quello che a tutta prima pare essere un mastodontico drago fossilizzato, appeso tra le varie tele sospese.
Poi arrivano un'infinità di mostriciattoli e un enorme ragno corazzato bicefalo nominato Freya l'AMATA del Duca.
Mentre rimango paralizzato dal cercare la giusta categoria pornografica nella quale tale obbrobrio possa essere catalogato mi becco in faccia il raggio protonico della morte.
La scoperta di Boyd, cavaliere della cenere, rende lo scontro un esercizio di corsetta in circolo e applicazione di due metri di acciaio nelle fauci a disposizione di volta in volta.
L'anima con la quale veniamo ricompensati fa livellare ulteriormente la pulce che ormai nel nostro orecchio sta facendo una sua run personale a qualche GDR.
Archiviata la pratica ragnacci schifosi maledetti extra large con implicazioni sessuali che non voglio nemmeno pensarci guarda, trovo il cosiddetto duca ciondolare in una stanza così fuori posto da essere quasi comica, per poi incontrare finalmente la parte meno interessante di Vengarl.
Quella armata di due enormi falcioni e una discreta voglia di ficcarmeli in corpo.

RAAAAARGH!!!
(furia mista ad orrore)

Il colpo di scena però è senza dubbio l'esplosione che mi travolge all'accensione del Falò Primordiale che innesca un immediato ricorso ad un osso del ritorno.
Ora lo so bene che era l'arrivo in pompa magna di un NPC, ma cercate di capirmi, in quel momento, dopo un boss e mezzo, ormai esausto e già con la mente rivolta a Majula, non puoi farmi esplodere in faccia il falò, porca di quella trota!

Stronzone.

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