Nababbo
1 settembre 2014
A nome di tutti coloro che non hanno un cazzo da fare vorrei ringraziare chi oggi è tornato al lavoro, il cui malumore nel fine settimana che sanciva la fine delle ferie ha senz'altro contribuito alla presente situazione meteorologica.
Era quindi con cuore pesante che mi sono avvicinato al bancone delle paste al bar per scegliere la dose di zuccheri e grassi saturi che avrebbe proiettato il mio cervello verso orizzonti più felici, ma ahimè, ben poco era rimasto.
Senza dubbio colpa delle orde di lavoratori famelici che mi hanno preceduto all'impossibile orario mattutino a cui devono sottoporsi per un altro intero anno.
Osservando con sconforto la desolazione di molliche che circondava i pochi sopravvissuti, indico con mestizia e tono da - se non c'è niente di meglio - l'ultima girella con uvetta, il cui nome corretto non ha mai trovato posto nel mio cervello più attento a sigle e nomi di ben altra utilità. Non pratica, quantomeno.
Percependo il mio malessere esistenziale la dolce creatura al banco mi propone, di sua sponte, di farcirla con della nutella, quasi scusandosi per la presenza dell'uvetta passa.
Adesso sì che si ragiona!
Rincuorato mi siedo al tavolo e poco tempo dopo un altro essere angelico mi porge un sontuoso cappuccino e, con la pasta bene in mostra sul piattino ancora in equilibrio nel palmo della sua mano, mi sorride dicendomi che ha messo una dose generosa di cioccolata per compensare la frutta passita.
Coccolato, ristorato e felice.

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