giovedì 21 luglio 2016

Mitridate VI Nabautore - Re del Ponto

Un'approfondita lettura degli ultimi giorni della Repubblica Romana ha innescato il mio interesse per una figura storica che colpevolmente ignoravo e che ha colonizzato la mia fantasia.
Mitridate VI Eupatore, re del Ponto e uno dei nemici più temibili della Roma repubblicana.


Questo bel tomo qui.
Figura storica di rilievo, al comando di una ricca nazione situata sulle sponde anatoliche del Mar Nero, erede spirituale degli imperatori achemenidi e con evidenti influenze elleniche, tentò più volte di contendere il territorio ad est della Grecia ad una Roma sempre più invadente.
Gli piaceva farsi ritrarre con una pelle di leone sul capo, per richiamare la sua discendenza dall'eroe Ercole e per presentarsi come salvatore agli occhi dei greci, le sue politiche un tantino xenofobe portarono all'insurrezione delle popolazioni orientali contro i nuovi arrivati romani che causarono lo sterminio di 80.000 civili tra romani e italici.
Roma affrontò ben tre guerre contro di lui, vincendole tutte sebbene non sempre in scioltezza, mentre  i successi di Mitridate venivano continuamente minati dalle perdite dei terreni appena conquistati o dall'abitudine di alcuni suoi vicini di lasciare il regno in eredità a Roma alla loro morte in mancanza di eredi.
Arrivò ad eliminare un suo stesso figlio e, una volta messo all'angolo, costrinse sua moglie e le sue figlie a suicidarsi.
Lui stesso dovette ricorrere all'aiuto di un servo, in quanto era divenuto immune ai veleni con l'assunzione costante e controllata degli stessi durante l'arco della sua vita. Da qui il nome Mitridate.

Per esempio la provincia deniominata Asia i romani l'hanno avuta in dono dal re di Pergamo.
Per esempio la provincia denominata Asia i romani l'hanno avuta in dono dal re di Pergamo.

Basta però con la lezione di storia, sennò io mi intrippo e voi vi strappate le gonadi, dato che siete qui per una cosa ed una soltanto. Roma Total War! Un videogioco, ovviamente.
Particolarmente galvanizzato dalle mie letture di approfondimento storico, se non di vero e proprio restauro mnemonico e culturale, installavo quindi lo strategico più vicino alle mie esigenze, sia tematiche che di compatibilità e ricorrevo immediatamente ad una modifica amatoriale ma ricca di dettagli (Extended Greek Mod) che mi permetteva di mettermi alle redini del regno del Ponto.


Dice il saggio, assumi i mercenari greci il prima possibile.

La situazione iniziale potrebbe essere più comoda, vista la cronica mancanza di fondi ma abbiamo rapporti buoni con i vicini e le due città più prossime ed espugnabili non rappresentano una grossa sfida.
L'ordine giunge quindi a Farnace, il figlio che ha tutto da dimostrare, di muovere le truppe verso la città di Mazaka,  poco a sud della capitale, in preda a disordini e le cui finanze non posso lasciare in mano ai ribelli.
Parliamo di queste forze armate va.
Il nucleo è composto da lancieri coscritti tra le fasce più povere della popolazione a cui appioppiamo uno scudo e una lancia e che spingiamo recalcitranti contro avversari simili. Diciamo che finché debbono respingere dei contadini astiosi fanno il loro dovere.
La cavalleria invece è un discorso a parte. Sono fissati coi giavellotti e questo vuol dire che l'unico utilizzo nel quale non facciano pena e schifo è nel dar fastidio ai fianchi di una formazione per spingerne i membri fuori in un infruttuoso inseguimento impossibile.
Di simili campioni d'arte marziale non mi son curato fintanto che avevano a che fare con avversari parimenti deludenti.


Ciò detto hanno delle divise sgargianti.



Bussando con la dovuta veemenza al portone ci è dato entrare ordinatamente ed altrettanto ci muoviamo verso i difensori che non possono che capitolare di fronte al numero dei miei aggressori.
Risolta la pratica di assoggettazione dei ribelli meridionali e tentennato a lungo sull'opzione di ridurne in schiavitù la popolazione, sarebbe giunto il turno di quelli occidentali, nella non lontana città costiera di Sesamus sui territori della Paflagonia, che deve essere mia anche solo per il nome che porta se non perché sarebbe storicamente accurato conquistarla, non fosse per un piccolo esercito dei regni orientali che ha avuto la mia stessa idea.
Sulla carta Farnace avrebbe tutti i numeri per batterli ma nella triste realtà il potenziale avversario ha con sè i temibili galati, popoli gallici emigrati tempo fa in Anatolia per stabilircisi e che farebbero letteralmente a pezzi i miei fantaccini, immediatamente dopo averne deriso le tuniche.

Da dove deriva tanto sconforto? Ebbene vi presento la mia vergogna.
Deviavo la mia forza di conquista all'indirizzo di un manipolo di briganti al confine, un unico reparto di spadaccini galati contro due reparti di fanteria, due di cavalleria, uno di arcieri e un provvidenziale rinforzo di una falange di mercenari greci.
Di costosissimi, avidi ed altezzosi mercenari greci.
Di fondamentali, irrinunciabili e purtroppo obiqui mercenari greci.
I 101 galati ridevano dei dardi infuocati dei miei arcieri, ignoravano i giavellotti dei miei cavalieri che in circolo galoppavano per il loro divertimento, sogghignavano all'immobilità dei fanti che vedevano i loro colleghi consumare tutte le maledette munizioni contro scudi ampi e impervi e soprattutto che si cagavano nelle proverbiali mani alla vista di soli 11 caduti, dopo una interminabile pioggia di proiettili.
Solo la falange greca, compatta nel suo muro di scudi e picche implacabili poteva sbloccare la situazione, guadagnando la vittoria un passo alla volta, camminando con metodicità sui corpi degli avversari schiacciandoli con la loro pressione inesorabile, subendo solo due perdite.

I galati stavano pure per sfondare l'assedio alle loro spalle. Inutili fantaccini.


Decido perciò con lungimiranza di anteporre la mia dignità ai sogni di conquista occidentali e trasferisco quindi uomini ed attenzioni verso est, dove fa capolino una vecchia colonia greca che, dopo aver attentamente consultato i miei trattati diplomatici, parrebbe far parte degli indipendentisti che non hanno a che fare con i miei alleati continentali, rendendoli quindi terreno di conquista privo di ritorsioni catastrofiche.
Fondamentale tra l'altro l'assunzione di un'altra falange, hai visto mai.
Sottoscritti tra l'altro trattati commerciali con la fazione Tolemaica, importantissima con il suo sbocco sul mediterraneo e con gli amici Seleucidi, e pure coi Galati, per buona misura.

Approfondimenti storici all'acqua di rose grazie alla mia memoria ed alla collana del National Geographic La Grande Storia, di cui mi sono sparato i primi dodici volumi in una maratona molto soddisfacente per la mia curiosità.
 
 


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