Piccolo vademecum dello zelota rimandato a Settembre.
Non tutti hanno i mezzi, la pazienza, le risorse, un luogo adatto, la mano ferma sul pennello ed una compagnia di anime complici per avventurarsi con successo nell'universo di perenne conflitto, facilmente intuibile dal nome stesso, di Warhammer 40.000.
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| Per andare là, dove nessuno è mai stato più rivisto. |
Quelli come me quindi debbono, per forza di cose, fare affidamento su succedanei di ogni genere per poter assaporare, anche solo parzialmente, un'esperienza simile.
Eccomi pertanto cooptato nella Secreta Secretorum, organizzazione famigerata per aver usato come nome un participio passato ignaro ai più, tranne forse a quei pochi letterati burloni che si distinguevano per coloriti ed innumerevoli calembour sulla secrezione dei fluidi immondi più vari dai peggiori orifizi immaginabili a causa dei quali scoppiò nel 410 la sanguinosissima Crociata n. 23, cui seguì la 23 bis quando uno dei crociati sogghignò alla lettura di uno dei loro taccuini, tacciati come eretici.
È dura la vita dello zelota ed è ancora più dura quando non sei nemmeno originale.
Per non farci mancare alcun cliché siamo in guerra con la Federazione, polizia militarizzata che trova da ridire su gruppi religiosi con armature potenziate, protesi cibernetiche e smaliziati nelle arti oscure. Che tempi.
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| Senza menzionare un certo tocco di follia nell'arredamento del loro covo. |
Non vi mentirò, mi sono iscritto spinto dalle sirene di armi di ogni tipo, dal martello da guerra alla minigun, passando per katane e fucili da cecchino simili a pezzi d'artiglieria, poteri di clonazione della propria immagine degni di un ninja, miglioramenti cibernetici ad ogni mio tratto somatico, armature medievaleggianti gagliarde o la possibilità di entrare in contatto con creature del Caos.
No? Niente Caos?
Allora questi cosa sono?
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| Manduchi. Masticatori. Eppure con tutte quelle mani mi ricordano proprio... |
Metastreumoniche manifestazioni!
Ah ecco. E questo non è forse un Cyberdemon?
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| Eppure dopo quella salva di missili avrei giurato che... |
Ma no, sciocchino che sono, è un Deus Ex.
Casualmente facente parte degli obiettivi da portare a termine di una missione secondaria nella quale mi avevano esplicitamente rassicurato circa la presenza di avversari a me già noti. Mentendomi spudoratamente.
Anch'esso una manifestazione del Metastreumonio che solo per puro caso sembra il boss del primo DOOM e porta il nome del gioco che state copiando nelle intenzioni non fosse per il velato riferimento a Warhammer che...
Ma andiamo avanti.
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| Svezzato come solo nei migliori RPG. Sogno, canale di scarico, fogne. |
Non ho tempo e Sbruotfl - ehm - brouzouf, la risibile ed impronunciabile moneta locale, per poter fare granché, viene quindi d'uopo l'assegnamento di una missione di infiltrazione nella città di New Eden, passando per l'ormai disabitato, in quanto completamente automatizzato, quartiere industriale, caratterizzato da magazzini fatiscenti, tubi gocciolanti, vegetazione rachitica ed una sana atmosfera verde radioattivo.
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| Verde è verde. In quanto al vegetale... |
Ora mettetevi nei miei panni.
Devo infiltrarmi e sono appena sbarcato, incontro il mio appoggio che mi istruisce sugli obiettivi e appena faccio due passi in avanti appare il messaggio: sei stato scoperto.
Mentre la pernacchiona rivoltami dalle terga, laddove ho lasciato un comprensibilmente corrucciato quest-giver, rimbomba ancora tra le mura dei palazzi decadenti, parte la concitata esplorazione dell'area, fatta di accosciamenti con l'occhio infilato nell'ottica del fucile d'assalto per produrre nebbioline rosse da figurine in corsa tanto lontane, il ricorso selvaggio ai cloni la cui scomparsa a causa di fuoco nemico crea delle nuvolette fumose con un gustoso poff, ma senza la produzione di alcun ceppo con foglia annessa, corse a perdifiato in vicoli interminabili e tentativi di irrompere nella sicurezza elettronica di porte e strumentazione nemica con esiti dal prevedibile all'inconcepibile.
Se vi aspettate che il massimo che possa succedere nel tentare, fallendo, di penetrare nel sistema informatico che tiene chiusa una porta sia di lasciarla semplicemente sbarrata, bé, non siete pronti all'esperienza mistica di venire hackerati a vostra volta dal firewall.
Della porta.
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| Meglio tornare ai proiettili. |
Mentre diventa vergognosamente chiaro che le possibilità da sfruttare siano molteplici non fosse che questo è un RPG e che se le statistiche sono inadeguate buona fortuna con le porte, concentro ogni mia fibra sul dito del grilletto, conseguendo risultati decisamente più positivi e guadagnandomi l'accesso alla città vera e propria.
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| Benvenuto! |
Dopo questo primo assaggio comincio ad avvertire quel retrogusto di fregatura così tipico di esperienze del vorrei ma non posso. Forse tutto sommato dovrei appendere l'elmetto al chiodo e sperare nell'accesso alla serie regina, quella originale, quella dei marines spaziali con i blaster, i capitoli, le motoseghe e il marchio di qualità inciso sulla corazza.
Sapete che c'è? Mi accontento.








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