In virtù del fatto che il girare senza meta a causar danno senza altro scopo che il piacere fine a sé stesso è immensamente più soddisfacente del venire guidati attraverso missioni che poco concedono all'estro demolitore, ecco che vi propongo un insensato attacco videogiochistico alle infrastrutture di una repubblica delle banane fittizia che tanto amiamo democratizzare tramite l'uso spregiudicato di Schwarzenegger.
Il commento audio tanto latente in questa serie è stavolta gentilmente concesso dai soldatini repubblicani molto proni al comunicare, ben più del sottoscritto che da bravo agente speciale provvederà a stilare invece un semplice rapporto dattiloscritto.Come ogni calamità che si rispetti provvedo a incombere dal cielo, con la calma tipica dell'inevitabile, proprio come un anziano che non rispetta uno stop con la costanza dei suoi 20 Kmh. A proposito di ciò una coppia di letargici militi si pone come comodo espediente per la mia opera di rovina, parcheggiandomi gentilmente il residuato bellico a distanza favorevole per congiungerlo con la base di una brutta opera di arte propagandistica. Espletate le formalità per il passaggio di proprietà dell'antiquato fuoristrada, sostituendo onerosi notai con più moderni e spicci strumenti tecnologici, sprono i suoi ansimanti cavalli verso il trionfo della gravità ai danni della bruttura scultorea, che altrimenti avrebbe richiesto una mattinata almeno spesa nei seminterrati del comune a cercare di compilare inutili moduli pronti per l'oblio di un cassetto, che non ho comunque il tempo di ammirare infrangersi al suolo dato che la coreografia della mia fuga prevede che mi esibisca in una derapata per spiegare l'importanza del casco ad un altro imprudente omino della sicurezza.
Omino tra l'altro prodigo di parole gentili.
Accogliendo prontamente il suo esemplare suggerimento ginnico, quello di cercare la via verso l'alto, mi esibisco nella mia migliore imitazione dell'Uomo Ragno issandomi su tetti in cotto ed attraversandoli con grazia e rapidità verso una potenziale fonte di botti quale una stazione di servizio. Non volendo ripetere il trucco precedente, mi affido anzi ad una più prosaica coppia di granate, dall'effetto garantito e sempre apprezzabile.
Il suono del collasso della struttura, gioioso e scoppiettante, è il segnale per cercare una via d'uscita quantomeno spregiudicata, identificata nel lungomare ancora pristino ed inviolato dal mio agire, solo una volta sbrigata la pratica omino fastidioso congiunto al palo, però, mi lancio di volata verso una motovedetta in allontanamento, attaccandomici con garbo in spregio ai proiettili copiosamente lanciati al mio indirizzo.
Una testa tanto calda merita una doverosa rinfrescata che gli concedo separandolo dalla mitragliatrice leggera che tanto lo rendeva spavaldo e che voglio proprio provare di persona, ma dal lato corretto.
Rivelatasi purtroppo inutile, tanto contro di me che contro i nuovi arrivati, sembra proprio che io sia costretto a ricorrere nuovamente alla comprovata efficacia della rimozione coatta dell'invadente mitragliere, il cui pilota interpreta correttamente come il tana libera tutti.
Lasciato finalmente solo col mio scafista d'accatto s'impone che io provveda ai dovuti addii, apro quindi il paracadute per lasciarlo andare ramingo incontro al suo destino mentre placido galleggio verso il mare.

Nessun commento:
Posta un commento