giovedì 14 gennaio 2016

Una Prussia dal volto umano - II

Potrei aver invaso la Gran Bretagna


Sulla carta le proporzioni sarebbero queste.

- Ma, ma come? Invaso?
- Calma, calma signori, lasciate che vi spieghi.
- E tutti quei bei discorsi sul volto umano?
- C'è una motivazione ragionevole, se voleste solo darmi modo di esprimerla.
- Direi più una faccia come il culo!

Uno ci prova a fare il Kaiser illuminato, quello ragionevole che porge orecchio a chi ha da dire senza montare subito sul carro dell'autorità per evitare discussioni, ma a tutto c'è un limite.
Quel limite l'ho raggiunto nel lontano 1723, quando, alcuni anni dopo la conquista e pacificazione della Slesia e l'inizio di una salda e duratura amicizia con l'Impero Polacco, l'incoronazione del nuovo sovrano prussiano veniva contestata dagli Inglesi, accusandoci di improbabili brogli elettorali e dichiarandoci guerra come se fossero una superpotenza in grado di mettere becco qualsiasi.

Avete letto le parole Terrificante
e Spettacolare, sì?

In che modo quindi mi sono trovato il sangue di migliaia di vittime sulle mani?
Dovete capire che il mio piccolo Impero non aveva i mezzi per contrastare quello che la Gran Bretagna avrebbe fatto, forte della sua incontrastata superiorità navale e posizione geografica.
Avrebbe attuato un embargo irrevocabile sulle mie rotte commerciali, dalla comodità del suo cortile di casa (La Manica) e protrattolo indefinitamente onde potermi ricattare per tornare ad avere del tabacco.
Mi avrebbe ridotto quasi alla fame senza neanche impiegare un esercito.
A quel punto un'idea disperata si affaccia alla mente di un sovrano in un momento molto critico.
Il colpaccio di Davide, o come lo chiamiamo noi in Prussia, la mossa Kansas City.

La mossa Kansas City.

Un impero come quello britannico, quasi esclusivamente tenuto in piedi dalla marina e notevolmente occupato nelle colonie oltreoceano in guerra con i colleghi francesi, potrebbe non essere preparato a ricevere una nutrita forza d'invasione terrestre sufficientemente motivata e disperata.
Il punto è, non avevo modo di saperlo.
Imbarcato il mio esercito su una manciata di imbarazzanti e obsolete galee a remi, li avrei visti colare a picco appena sbucati da sotto la Norvegia?
Non avevo modo di saperlo.
È saltato fuori che neanche loro avevano modo di saperlo.
Per aumentare le possibilità che il mio D-Day non si trasformasse nel pernacchia party dai parapetti dei velieri inglesi, mobilitavo anche una seconda forza d'invasione dalla Prussia Orientale.

Imprevisto!

Come neanche il migliore degli avvoltoi, prontamente la Svezia, molto plausibilmente approfittando della mia attenzione rivolta ad un problema alquanto spinoso, scatta audacemente in avanti per minacciare la piccola Curonia che da tempo giace paciosa sui miei confini orientali, comodo cuscinetto che mi tiene al caldo dalle folate di vento russe e finlandesi e, senza farsi mancare nulla, anche le coste polacche.
Dicesi coste polacche il fazzoletto di terra che si affaccia sul mare del Nord e che, sebbene porti il nome di Prussia occidentale, è di fatto territorio del caro amico polacco, che non nega mai il passaggio alle mie truppe.
Detto ciò, un altro piano sembra adombrare le mie intenzioni di preservare almeno una parvenza di volontà nel rimanere sul discorso del volto umano.
Ma quale uomo lascerebbe un amico bisognoso di aiuto ad affrontare da solo un'inevitabile catastrofe? Quale, io vi chiedo?
In una mossa meno fine e clamorosamente più improvvisata di quella in corso contro i britannici, la seconda forza d'invasione la dirotto sulle coste svedesi, nei pressi della loro bella Stoccolma.

Dalla loro bella Stoccolma esce un notevole esercito che accoglie i miei uomini sulla costa.

Due linee di migliaia di uomini tentano, in ogni punto, di sfondare quella dell'avversario.
Un incubo per me di micro gestione, considerando che il cedimento non visto in tempo di anche una sola unità poteva decretare il tracollo.
Un massacro per entrambi gli schieramenti, con forze davvero simili.

SPOILER!

Frattanto, nei mari ricchi di pesci ed al tempo sgombri di piattaforme petrolifere in disuso, a metà strada tra l'isola d'Albione e le terre dei vichinghi, il colpaccio riusciva.
La piccola e penosa, ma solo nell'aspetto, spedizione di galee passava inosservata al controspionaggio nemico, unico e solo colpevole di una delle conquiste di una capitale d'impero più facili ed imbarazzanti di sempre.
Perché vedete, senza nessun brigantino a fermare i miei uomini, questi hanno imperversato sul suolo inglese come solo una manica di turisti ubriachi potrebbero.
Senza freni, senza ritegno, senza trovare opposizione.
Scalzata a calci nel culo la vecchiaccia dal suo palazzo, con appresso l'ammonimento che abbiamo appena cominciato, non si metta troppo comoda in Scozia, inducevo il pugno di fe... l'occhio benevolo prussiano ai bisogni del privo di una guida capace popolo inglese, fornendo loro un pratico bordello, una rete stradale meno fangosa e portando una ventata di novità industriali per farli emergere dalla loro manifesta arretratezza culturale.
È saltato fuori che gente abituata a comandare mezzo mondo, tradizionalista, marinara e pure permalosa non apprezzi il vento delle riforme, il cambiamento della forma di governo e lo scalpiccio di migliaia di piedi stranieri come ci si aspettava e forse anche l'obbligo di studiare il tedesco può essere stata una mossa azzardata, col senno di poi.
Sono dieci anni che periodicamente sedo con benevolo ma deciso zelo le loro irritanti rivolte.
Eppure i sondaggi  dicono che stiamo per farcela, avremo presto anche il loro cuore.
Perché il sedere lo stiamo già prendendo a calci da un decennio.

Tutto un altro discorso da queste parti.

Prevedendo almeno che l'impegno militare contro due nazioni poderose potesse richiedere ben più dei due eserciti già pronti alla pugna, approntavo, grazie all'efficienza tipica tedesca, i doverosi rimpiazzi, poi tutti destinati alla campagna svedese, maggiormente avida di uomini.
Reintegrate le truppe dei superstiti con i necessari rinforzi, disponevo di una forza adeguata per prendere la città, prima che il potere economico nemico potesse fare altrettanto per le sue.
La sanguinosa presa della capitale avveniva così, spezzando il loro territorio in due e lasciando la Norvegia esposta ad una successiva blitzkrieg che sanciva la resa svedese, ridotta ora alla sola Finlandia e impossibilitata a porre in essere il suo intento d'invasione ai danni dei miei cari alleati.
È solo per questo che, miei signori, mi sono impegnato a sottrarre la casa ad un tiranno spregevole ed aggressivo solo nei confronti dei più deboli, per poterli proteggere ed al contempo insegnare una cara lezione a tutti gli altri, se vuoi allargarti, preparati anche a restringerti.

Glielo avevo detto, di non mettersi comoda
a quella megera.

Certo, se poi invece mi minacci, è solo questione di tempo, prima che il tuo Spettacolare diventi Abbondante e il tuo Terrificante si riduca a Forte.

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