Un altro tuffo nel passato per assistere ai primi vagiti di Rodrigo nel magico mondo del pvp, stavolta ai danni della lanciatrice sprovveduta di malocchi Mari(n)a.
Seguitemi al ritmo dell'immortale brano dei Blondie in questa ennesima dimostrazione delle mie insufficienti conoscenze e volontà tecniche cui dovrete sopperire ricorrendo alla semplice tecnica di lettura cui la scuola dell'obbligo vi ha preparato.
Più o meno efficacemente.
Il piacevole momento di smarrimento a seguito dell'arrivo in un nuovo mondo, e la successiva scoperta del femmineo nome dell'ospite, richiedono una breve danza propiziatoria, addolcita dall'assenza stavolta di insofferenti cafoni.
Gioite con me riprovevoli nanetti che attendete con ansia il palesarsi della nostra vittima designata, sebbene non vi lascerò giammai occasione di interferire.
Con mutua sorpresa incrociamo i nostri sguardi, ma il tempo di presentarmi non mi doni, o fanciulla impetuosa, lanciandomi d'impeto un globo oscuro che non posso che schivare, sebbene diretto al mio cuore.
Mi lancio di slancio ai tuoi piedi, novello Romeo d'assalto che ti incalza con passione mentre orridi omuncoli tentano invano di elemosinare un po' della tua attenzione.
Non tradire il mio ardore, puntualizzo con un affondo mentre rinculi, travolta dalla mia esuberante confessione che ti spinge, affranta, giù per le scale, in cerca di un posto più intimo laddove permetterci un più adeguato incontro romantico.
Incalzo sgomento d'amore, ma tu cedi ancora terreno, e mi guidi sui bordi d'un baratro, oh mia bella riottosa.
Trattengo i piedi ben saldi sul terreno di conquista e generosa mi ripaghi con parimenti ardore.
Oh destino beffardo che giochi con i nostri cuori, l'arrivo di un altro pretendente ci forza la mano, perdendo l'incanto dello svolgersi naturale degli eventi.
Eccoci così, in una esplicativa immagine metaforica, scambiarci promesse di fuoco a vicenda, lasciandomi purtroppo solo come sono arrivato, a salutarti con rammarico per la tua partenza improvvisa, pago solo del disappunto del mio contendente che di te nulla ha potuto assaporare.
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| Amami, o sfuggente nume! |

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