lunedì 9 novembre 2015

Youtube I can not - Bugger off!

Scorrazzare felice nelle amene lande africane ha riacceso il piacere di far stridere un po' di gomme sull'asfalto, giacché non si può filmare solo gente che di spada ferisce o di AK47 perisce.
Unitevi dunque a me nel celebrare il pilota Nababbo Losco detto Rozzo, per ovvi motivi che traspariranno dalla qualità della sua guida, unico pilota e felice proprietario del team di corse Abbrancamuri, nome romanticamente fedele all'approccio del pilota stesso alle curve.
Muniti della vostra migliore imitazione da commentatore televisivo leggete pure a voce alta il testo in coda al video e avrete opportunamente eliminato la necessità che io registri e sincronizzi alcun superfluo commento audio.
La mia pigrizia vi ringrazia.


Evitando sdegnosamente le gare giapponesi di derapata, che con fare altezzoso ignoro scontroso, ho avuto l'inaspettato piacere di scoprire le sfide tra due prodi che cercano di battersi in un tortuoso percorso montano in una gara a tempo e nella quale l'inseguitore viene penalizzato nei contatti.
È grazie a quest'ultima regola se non impongo la mia presenza sul fanalino di coda del mio predecessore.
Mantenendo quindi le dovute e rispettose distanze non posso però permettergli di allontanarsi troppo, limando secondi preziosi per la vittoria.
Limatura che però non sottraggo alle gomme, in un continuo prodigare di fumo bianco molto d'effetto.
Evidente è quindi la differenza tra la mia guida imprecisa e quella più pulita della pimpante vettura nipponica, esentata dal nervosismo che invece impera nella mia cabina di pilotaggio.
Fedele alle tradizioni non posso che immolare il paraurti anteriore alla prima curva utile, schiacciato impietosamente dalla vettura troppo impegnata a proseguire la sua folle corsa, in un gesto che i fedelissimi della scuderia non potranno che apprezzare.
Nonostante l'esuberanza dell'impreparazione e il divario tecnologico che ci separa, non permetto che sia anche lo spazio a dilatarsi, rimanendo stoicamente puntato sulle terga metalliche che guidano ormai ogni mia mossa.
La pressione esercitata dalla mia sagoma vorace nel suo specchietto retrovisore si tramuta gradualmente in insicurezza nel cuore del pilota in testa, portandolo ad una guida più spregiudicata e meno efficace.
Esattamente dove lo volevo, cioè nel mio campo di pertinenza.
Da signore incontrastato dell'imperizia e della mancanza di buon senso, lanciato a velocità folle su un sentiero serpeggiante tra i monti del Giappone, spingo ancor di più il muso della bestia ruggente sulla preda insicura e, in un magistrale colpo di cu... mano, infrango il suo dominio irrompendo all'interno della sua traiettoria, evitando scrupolosamente l'impatto con una frenata che miracolosamente non si tramuta in una devastante perdita di controllo.
Abbrancato stavolta il volante, in mancanza di un muro apposito, incredulo per aver evitato un contatto ahimè fin troppo atteso, sfreccio leggero negli ultimi metri che mi separano dall'alloro, davanti ad una folla acclamante o più prosaicamente con il fumo delle gomme negli occhi e nella bocca.

Pink is the new scansati!

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