L'altro lato della barricata
È fin troppo semplice prendersela con gli inopportuni giocatori che invadono il nostro mondo mentre noi siamo altrimenti impegnati.
- Facile per lui - direte - se ne viene bel bello equipaggiato e specializzato per il PVP mentre io sono qui con uno scudo torre e la mobilità di un comodino a tenere occupati gli ogre - mentre un derviscio rosso vi pugnala alle spalle con un coltello mondano arricchito al plutonio.
- Per non parlare di quando si presentano che ho quasi tutti gli incantesimi esauriti - aggiungerà lo stregone - e che comunque non sono adatti per lo scontro contro un giocatore - concluderà mentre una spada lunga mezzo chilometro interromperà impunemente la sua animazione di cast.
- Sono anche scorretti - salterà su per dire un povero tapino a caso - perché i loro incantesimi mi esplodono/avvelenano in un attimo - non farà in tempo ad aggiungere a causa di una lancia dell'anima cristallizzata lanciata da una staffa che ad occhio è sicuramente fonte di una raccomandazione di ferro con la From.
- Io gioco solo offline! - urlerà piccato un uomo a cui troppi hanno ridicolizzato la performance.
Sì, sì, tutto giusto, ma vi siete mai chiesti cosa si prova ad essere dall'altra parte?
Cosa può spingere un uomo sulla strada del rosso?
Lasciate che le vicissitudini di Sagace possano illustrarvi quanto misera può essere l'esperienza di un invasore dalle buone intenzioni.
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| Mascherato per salvaguardare la sua identità. |
Lui è Sagace, un umile fante di cui forse avete sentito parlare.
La sua avventura è cominciata senza pretese, niente stregonerie, piromanzie, malocchi o miracoli, solo abilità nel corpo a corpo, una balestra e tanta voglia di essere utile agli altri.
Le cose non sono andate come sperava.
I primi dubbi sono sorti quando aiutava i pellegrini ad affrontare il Persecutore.
Non le prendete come semplici fanfaronate ma dovete sapere che giammai la lama del nemico riusciva a colpire questo lesto combattente.
E cosa faceva il compare, colui cui Sagace con tanto impegno e grazia dava una mano?
Si piazzava pigramente ad una ballista e la azionava senza soluzione di continuità e soprattutto senza alcuna cura per le sorti dell'alleato.
Risultato?
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| Ci piace ricordarlo così, con la buona volontà annientata dal fuoco amico |
Alla quinta volta la cosa cominciava a divenire irritante.
Essere un'ombra grigia era però un piacevole diversivo nell'attesa di fare il passo di qualità, entrare tra le Sentinelle del Blu.
Diverse ore dopo non era stato chiamato in aiuto di nessuno e soprattutto cominciava a realizzare che i frammenti dell'occhio blu non servivano ad un benemerito.
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| Una delle ultime foto che lo ritrae al fianco di un giocatore. |
Si sentiva solo, inutile.
Eppure quanto gioiosi ed energici sembravano gli spiriti oscuri che lo invadevano di tanto in tanto. Possibile che avessero ragione loro?
Questa orda di egoisti che non facevano altro che sfruttarlo senza riguardi non meritava forse una lezione?
Piano piano nella sua mente formulò un piano che gli permettesse di vivere una doppia vita, quella dell'ombra grigia e quella dello spietato assalitore di avventure altrui.
Acquisita l'armatura dei furfanti, poeticamente adatta allo scopo, e unitosi al Patto di Sangue raggiunse con zelo il ponte all'ingresso di Forte Ferreo e piazzò la sua prima richiesta di evocazione ostile.
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| Mo gli faccio vedere io a 'sti stronzi! |
Perché il segno rosso dunque?
Invadere non è gratis, costa e la moneta non è di facile reperibilità.
Dovrete sfidare agguerriti spiriti oscuri contro i quali non potrete più usare le scuse dell'incipit e per farlo dovrete aver invaso.
Il segno rosso, per contro, è sempre disponibile e garantisce un buon ritmo dei duelli, al prezzo di rinunciare all'effetto sorpresa.
Cosa sarà mai, eh?
Ve lo dico io.
Essere accolti da un individuo che trangugia Estus e polverizza frammenti dell'anima come se non ci fosse un domani. Non avere nessun attacco in grado di eliminarlo definitivamente dalla distanza. Inseguirlo disperatamente nella speranza di punirlo, mentre in uno scontro d'attrito sei tu che ci perdi, non potendoti curare.
Essere chiamati da un individuo assieme ad altri due spiriti rossi, per un tafferuglio caotico nel quale tutti attaccano tutti indiscriminatamente, anche se la sensazione dominante è che tutti ce l'abbiano curiosamente con te.
Essere evocati da un bellimbusto che ti aspetta con un allegro compare pronto a polverizzarti.
Tenti il tutto per tutto distraendolo con un saluto mentre lui parte sparato alla carica, schivi il suo spadone che si abbatte inutilmente al suolo mentre stai già sorpassando con una capriola l'amico che tenta un fendente. Corri disperato tra i ponti e i cavalieri di Alonne, ti lanci tra le sporgenze nella segreta speranza che almeno uno di loro sbagli un salto o venga annientato dall'opposizione e che l'avvenimento riporti gli equilibri di forza al loro posto.
Il salto lo sbagli tu.
Essere portati al cospetto di due cheater dagli HP infiniti.
Essere attirati in una trappola da uno spirito oscuro sotto le mentite spoglie di uno spirito bianco che ti conduce in un'area dove il signore del mondo è travestito da cavaliere di Alonne, schivi alla disperata le loro frecce dalle dimensioni roccosiffrediche. Te la dai a gambe esponendo la schiena. Pessima idea.
Essere riportati al cospetto del dinamico duo di arcieri superdotati, tenti la sortita verso l'interno del castello, li costringi a seguirti fino in cima alla torre che dà sull'idolo, li attendi al varco con tre capitani di Alonne, la tua balestra pronta e tutta l'intenzione di far sparire lo spettro di troppo per poi concentrarti sul pusillanime obiettivo principale che non osa avanzare. Ottimo piano, poi una schivata francamente inutile ti condanna alla caduta nella lava centinaia di metri più in basso.
Essere sfidati da un altro spirito oscuro mentre il giocatore invaso si gode lo spettacolo.
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| Tentare il tutto per tutto in uno scambio di colpi. |
Ora potrebbe sembrare che Sagace, e per proprietà transitiva, io stesso, non sia in grado di combinar nulla, quindi di seguito alcune gustose soddisfazioni guadagnate sul campo.
Essere coinvolti in una sfida serratissima con un cavaliere dotato dell'anello esplosivo. La nostra prima sconfitta, causata da uno scambio di colpi che lascia lui con una manciata di punti ferita e noi con un'esplosione sulle gengive viene seguita da due vittorie consecutive.
Tenere a bada un avvelenatore convinto rosicchiandogli gli HP un colpetto di spada alla volta, vederlo allontanarsi per bersi una Estus e piantargli con calma un dardo di balestra nella pancia, con un bel no no a insegnargli che così non si fa.
Venire evocati da qualcuno che non è in vista e che muore subito dopo, chissà dove, regalandoci la vittoria.
Passare un paio di minuti in uno scontro all'ultimo sangue e vedere l'avversario finito dal colpo di uno arrivato bel bello da poco.
Arrivare giusto in tempo per vedere un'ammucchiata di cavalieri di Alonne esplodere un incauto evocatore.
Usare un rapido affondo di spada per finire l'avversario quando lui si aspettava un colpo di balestra.
Venire invasi due secondi dopo aver piazzato il marchio a terra, godersi l'intermezzo fuori programma e procedere con quanto si stava facendo.
Venir portati ad una manciata di punti vita e sfruttare il boost del danno dell'anello della pietra rossa sull'ignaro avversario che pregustava la vittoria.
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| Spiegare, spazzandogli via lo scudo ed approfittando della sua vulnerabilità, che dovrebbe essere meno sulla difensiva. |






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