Che era di Kojima e c'era la faccia di Reedus.
Da Metal Gear Solid per la vecchia Playstation sono passati parecchi anni e ce li ho tutti sul groppone.
Hideo Kojima continua ad avere le sue idee peculiari e riconoscibili ed ha la grande fortuna di poterle esprimere piuttosto liberamente, perché una cosa è sicura, Death Stranding è frutto di una visione priva di compromessi, completa dall'inizio alla fine.
Purtroppo è anche una evidente dimostrazione che lo scrittore, regista, ideatore, produttore, direttore del casting Kojima ha decisamente bisogno di un editor che tagli, snellisca e che assolutamente non sia lui.
Le prime ore del gioco si sono abbattute su di me con una discreta pesantezza e un pizzico di cinismo mi suggerisce anche greve di tracotanza.
In quelle che mi sono sembrate (più o meno) cinque interminabili ore ci sono una bella ed evocativa introduzione, piuttosto lunga, una breve sezione di gioco, una carrellata di scene animate con l'ingrato compito di dovermi spiegare gran parte della situazione ma colpevoli di ripetersi (c'è una sequenza animata per ogni npc che chiede a Sam di fare la cosa e lui che dice no, essenzialmente), dilungarsi e una in particolare di essere alquanto ridicola (la famosa scena del presidente/mamma).
Dopodiché altra scena animata per illustrare l'aspetto soprannaturale e finalmente un'altra breve sezione di gioco che introduce nel gameplay questo aspetto ultraterreno e poi via con un'altra serie di lunghe scene animate (e daaaaaai Sam, facci sto favore, e no che non mi va).
Oltre al fatto che il buon Kojima invece di imparare ad asciugare i testi e renderli più agili ha rigirato la frittata e gioca ormai sul fatto che se è un suo prodotto ti devi aspettare le lungaggini non interattive, bella pensata piuttosto arrogante, è qui che ho cominciato a percepire che l'autore non avesse molto rispetto non solo per il mio tempo ma anche per la mia intelligenza e questo è il perno sul quale ruota il fatto che, nella mia personalissima esperienza, sebbene Death Stranding sia a conti fatti un buon gioco e ben curato, sia neanche troppo velatamente anche una presa per i fondelli ai danni del giocatore.
Prove a carico di tale eresia di cui mi sono apparentemente pubblicamente tacciato.
Il gioco prevede che noi si consegni pacchi, notoriamente l'attività più banale in un video gioco dai tempi nei quali hanno inventato il tasto X per saltare.
Questo non impedisce agli npc di farci una quantità industriale (no, davvero, di tutte le email farlocche che riceveremo un buon 85% sono di sperticati complimenti) di ringraziamenti conditi da encomi di ogni genere.
Più di una volta mi sono ritrovato a rispondere ad un tizio qualsiasi in un Distribution Center che meravigliato mi chiedeva come avessi fatto ad ingollarmi tutta quella roba con un "ho usato il furgone?"
La sfida logistica del raggiungere l'obiettivo elaborando un tragitto ed il modo di navigarlo sono poi attività un tantino banali, tanto è vero che, probabilmente proprio dovuto al fatto che l'attività sia elementare, si è posta enorme cura e lavoro nel gestire anche la semplice camminata.
Non c'è gioco più realistico di questo per inciampare su di un maledetto sasso.
Odierete ogni singolo corso d'acqua.
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| prendi questo, pendenza, mio mortale nemico. |
Risolta l'area iniziale, piuttosto piccola, verrà introdotta la possibilità di edificare una strada che renderà la consegna tramite il furgone o la moto una passeggiata di salute, questo finché non noterete che le migliaia di unità di materiale richieste saranno convertite in una manciata di metri di asfalto, al che aprirete la mappa e cercherete la posizione di South Knot City e piangerete.
Quello che a questo punto non sapete è l'odissea che vi aspetta se vorrete fare arrivare la strada anche a Mount Knot City.
Adorerete in particolare fare consegne al figlio del novellista.
Come e dove ottenere il materiale?
Grind e cazzotti.
Fortunatamente a questo punto verrà sbloccato l'oggetto più utile e più divertente di tutto il vostro arsenale.
La cosa che veramente mi ha entusiasmato fare in Death Stranding è stata la messa in opera di una fitta rete di teleferiche che collegavano ogni punto d'interesse dalle pianure alla montagna, trasformando consegne problematiche e tortuose in una questione di poco (3 minuti da Mount Knot City al Distro Center a nord, con la Sospeso Almost-Airline).
Ed è qui che subentra un'altra furbata che non posso non vedere come un'altra stoccata alla mia persona.
Le consegne portate a compimento, il supporto fornito agli altri giocatori, vuoi con le proprie costruzioni, ponti, mezzi, scale, teleferiche, rifugi, sia con il recupero e la messa in sicurezza, se non direttamente nelle mani del destinatario, di loro articoli lasciati in giro, vengono premiati con i tipici like da Facebook che accumulerete e donerete via via nel gioco.
Kojima, stai per caso cercando di gratificarmi facendo leva sulla produzione a gratis di un ormone a caso di cui fai pure discutere i tuoi npc?
È innegabile che sarete deliziati nello scoprire che un vostro furgone od un ponte piazzato nel punto giusto avranno aiutato un altro giocatore (cosa che il gioco si premura di farvi sapere puntualmente) ma non so, se la cosa inizia e finisce qui, mi pare un'altra strizzatina d'occhio di troppo.
Se gran parte della gratificazione che posso trarre da questo gioco è il riconoscimento di parteciparvi due domande sull'onestà intellettuale del signor Kojima mi sovvengono.
non sono affatto stupito
Il nome del protagonista, Giovanni Trasportatore Bartolini.
Suona ridicolo vero? Non avete ancora letto quello completo della tizia col vestito rosso.
Tutti i nomi, vostri e degli NPC hanno sia un significato letterale che metaforico, ciò non li rende meno derisori.
Finirei le note negative con l'aggiungere che Higgs sia un personaggio imbarazzante e che Kojima sebbene non le faccia respirare più attraverso la pelle continua a farvela vedere la pelle, anche di quelle che non respirano più.
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| non ho capito. |
Ora che mi sono sfogato ammetterò quanto segue.
La grafica è meravigliosa, dalla fanghiglia desolata alla faccia di Fragile.
Avventurarsi in una nuova area, priva di strutture che arriveranno dall'online solo dopo, è francamente un'esperienza molto ben gestita.
La colonna sonora è di tutto rispetto.
Ci sono facce molto note e se proprio vogliamo essere onesti se azzecchi l'attore hai fatto già metà del lavoro.
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| l'altra metà è impegnata a non mettere in discussione la propria virilità. |
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| Grazie, va già molto meglio. |
Al netto di Norman, tutti gli altri, particolarmente Mikkelsen, danno prova di credere nella cosa e farla come si deve (ricordate che la trama barcolla a tratti sul ridicolo), Reedus invece risulta piatto, un po' come il suo personaggio, Marco Spedizioniere UPS.
Death Stranding è geniale nel rendere l'opzione più semplice e comune in un video gioco, uccidere, ingombrante, scomoda ed una concreta perdita di tempo e la cosa paga alla grandissima nel finale, davanti ad una Amelie che si allontana dicendo ad un confuso Nando Corriere SDA che a questo punto dovrebbe pur sapere cosa fare.
Questo è a mio avviso il punto di massimo splendore e complimenti a Kojima.
I BTs sono un'idea che ho apprezzato per un nemico spaventoso il giusto e misterioso alquanto.
I BBs un po' meno ma Lou è adorabile e senza di lui Anselmo Messo Poste Italiane sarebbe più piatto di una mattonella da bagno.
La ricchezza di dettagli è inquietante, alcuni non li noterete neanche.
L'implementazione delle meccaniche online è la naturale evoluzione dei messaggi di Dark Souls e funzionano molto bene nel contesto del gioco e sono sempre utili (ed una mano santa per le strade).
Il finale sembra sempre non arrivare mai, lo vedrete slittare per ben tre volte ma la caparbietà con la quale il gioco non vorrà terminare è dovuta al fatto che nulla viene lasciato in sospeso e tutto portato a soddisfacente conclusione, cosa non vera per moltissimi titoli ed in particolare per il quinto Metal Gear Solid, difatti qui paga il controllo totale che l'autore ha sulla sua opera (e sulle centinaia di autori coinvolti).
Quindi?
Death Stranding non è un capolavoro ma sono davvero contento di averlo provato nella sua interezza, Kojima è di sicuro in gamba ma le sue debolezze non le dovrebbe ironizzare per poi ignorarle.
Ora devo solo ricordarmi di non rigiocarlo quando uscirà su PC.










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