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| ma tutti tutti? |
Complice l'aver finalmente trovato un angolino da dedicare alle console non più freschissime ho intrapreso, verso ottobre, una solenne galoppata di tutta la serie esclusiva Sony di God of War, al netto di un fantomatico titolo per mobile che chiaramente ignoreremo senza dissimulare noncuranza, che si è protratta fino a pochi giorni fa soprattutto per gli ultimi due titoli per la PS4, decisamente ricchi di cose da vedere e da fare.
Non è la prima volta che ciancio di questa serie e sostanzialmente non ho cambiato di molto la mia opinione in merito. Il personaggio, al netto della serie matura sulle console attuali, è la fantasia di un dodicenne americano di cosa possa essere figo, con tette, violenza e pizzetto gestiti con un equilibrio mai pervenuto (infatti nel presente God of War 2018 e Ragnarok manco mezza tetta, prendi e porta a casa adolescentello). Le frasi urlate, i QTE per le eliminazioni sempre più cruente (lo sbudellamento del centauro fra tutti) e quelli tristissimi per le ammucchiate con la sensualità di uno sgombro surgelato, sono invecchiate molto male, al pari delle sezioni platform del capostipite della serie.
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| Tipo la risalita dall'Ade (la prima di una lunga serie). |
Il rigiocarli, però, ha contribuito anche a rinnovarne il mio apprezzamento per le fasi giocate, le stupidate come i costumi alternativi, il buon bilanciamento e la voglia di osare tecnicamente sempre di più, su PS2 e PSP (niente di meno) fino all'apoteosi su PS3.
Kratos ha guadagnato in spessore grazie agli scrittori (e che scrittori) nei suoi due titoli più moderni, anche se secondo Baldur è solo vecchiaia laddove il giovanotto indisponente dei sei titoli precedenti aveva la manovrabilità decisamente più accentuata e un parco mosse che si è portato appresso fino ad Ascension con poche modifiche, tranne le solite aggiunte relative ad armi specifiche e proprio il parco mosse ormai completo mi ha permesso di godermi molto di più la mia seconda sessione al God of War 2018 in nuovo gioco plus, dove ho abusato, causa grande predilizione, dell'accettata con pausa ricca di suspence sul capo e del cazzottone sullo scudo.
Quanto mi è piaciuta la varietà di mosse per il combattimento a mani nude di questo episodio e solo le lacrime che solcano le mie rughe possono descrivere il rimpianto nello scoprire che in Ragnarok era sparito l'albero abilità per i cazzotti, ridimensionati ad un paio di mosse da non usare praticamente mai, proprio come le volte che potrete ricorrere al cazzottone sullo scudo! Mannaggiamiseria!
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| NO! il doppio L1 di uno specifico scudo non vale! |
Kratos ovviamente funziona meglio perché finalmente c'è un cast di personaggi con il quale interfacciarsi che poi è quello che è successo al Gatsu di Berserk, partito incarognito e dannato e poi fiorito in un personaggio struggente grazie a tutto il cast di comprimari che si sono aggiunti numero dopo numero. Anche quelle che sembrano spalle comiche definite unicamente dalla loro funzione di gioco e dalle battute hanno livelli sorprendenti da scovare e svolte storiche da sperimentare.
Rimangono le mie riserve sulgli inutili elementi GDR che aggiungono un livello superfluo da considerare durante le partite (problemi con la regina delle valchirie? Prova l'armatura che alza al massimo la difesa!)
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| Quale regina delle valchirie? Ce ne sono almeno tre... |
Un po' mi è mancata l'impostazione dei classici God of War, progressione lineare, sia della storia che delle abilità (tutte le anime rosse vanno subito ed esclusivamente alle lame, armi extra ed incantesimi da prendere in considerazione solo nel nuovo gioco +), una durata adeguata ad un action che si rispetti, quella dozzina di fattibili ore e quel mix di nemici nei livelli avanzati che obbliga a scelte oculate nell'approccio. Quello che mi fa piacere sia rimasto indietro è già chiaro dalle prime righe, l'ambientazione greca spremuta fino all'osso, il vecchio doppiaggio (che soprattutto in God of War 2 è di bassa qualità, voci appena udibili e niente sottotitoli) e visti gli aggiornamenti degli ultimi giorni, anche David Jaffe. Dell'ambientazione vichinga ho apprezzato l'incredibile bellezza della Midgard del 2018 (Ragnarok è meno stupefacente sebbene più vario) e la riscrittura ed alterazione della mitologia norrena ad uso e consumo di una trama che rimane avvincente ed il fatto che si consumi tutto in due titoli (lunghissimi) è senz'altro un plus, per anziani come me.
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| In un'industria come quella odierna questo Kratos è un mezzo miracolo. |
Grande apprezzamento anche perché stavolta non ci dobbiamo spupazzare tutto il dannato pantheon a suon di boss e bossetti, guadagnando in varietà con troll, draghi, elfi, fantasmi, bestie varie, centaure aguzzine e quell'ammucchiata di stronzi arroganti e micidiali dei Berserker (per il Ragnarok) e Valchirie (grandi, divertentissimi e bellissimi boss, per il 2018) che usano una formula alquanto divertente, laddove ognuno ha il suo bel set di mosse con qualcheduna in condivisione e il boss finale del set le comprende tutte, creando una sfida certamente più tesa ma fattibile. Argomento a parte poi riguarda i collezionabili, davvero tanti (troppi) e, particolarmente in Ragnarok, diversi hanno l'abitudine di poter essere trovati solo dopo determinati eventi nella storia principale, costringendo il giocatore a tornare più volte dove le mappe segnalano ulteriori scoperte da fare, molto meglio usare una guida e risparmiare almeno quel po' di tempo utile ove possibile.
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| esatto. |
La serie però è divertente, avvincente, impressionante tecnicamente, non stanca, anzi invoglia a proseguire e così, in due mesi, ha monopolizzato la mia attività ludica e non ho mai sentito il bisogno di staccare, prendermi una pausa, anzi, sono passato dal primo all'ultimo senza sforzo ed addirittura, per l'occasione, mi sono procurato una copia di Ascension visto che all'epoca mi sbarazzai della mia con un po' troppo snobismo* e mi sono tuffato su Ragnarok appena dopo God of War 2018 (che sta per le ore di gioco totali). A conti fatti potrei aver trovato un'altra tradizionale rimpatriata insieme alla serie di Tomb Raider (fino al The Last Revelation) e Halo (fino a Reach).
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| Quasi quasi volevo rifarmi una partitina... |
*
- God of War non ha più nulla da dire - falso, ma prima del 2018 non potevo saperlo;
- Allontanare la telecamera dall'azione tanto da renderla indistinguibile solo per farmi vedere l'ultima meraviglia tecnica per poi farmi massacrare da 5 satiri a malapena scorgibili può essere fonte di frustazione;
- La maledetta prova di Archimede - credo alleggerita dalla corposa patch scaricata.







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