Contando anche sul fatto che ormai il termine indie abbraccia così tante forme e variazioni da aver giustamente bisogno di un ordine restrittivo per molestie.
Ma a noi queste cose non interessano, siamo qui per leggere le MIE opinioni, vero?
GNOG
Put some GNOG in your 2019!
Vero e proprio giocattolo virtuale con bottoni da schiacciare, leve da tirare e meccanismi da scoprire, guadagna punti per la direzione artistica ispirata e la potente attrattiva esercitata sulla nipotina solo saltuariamente intaccata dalla lentezza nell'elaborazione dei puzzle del vecchio ed obsoleto zio.
Niente che lo schiacciare un bottoncino luminoso a caso non possa risolvere, si badi.
L'unico peccato è non poter coinvolgere il tatto.
Tomb Raider Chronicles
Quando ormai la vecchia e collaudata formula aveva cominciato a fare acido già da un po' e la grafica francamente non aiutava affatto, con l'aggravante di enigmi non sempre brillanti e con il livello ambientato a Roma che si riconosceva solo grazie al faccione della bocca della verità ma è l'ultimo della prima scuola e a nostra discolpa non avevamo idea di cosa sarebbe stato Angel of Darkness (che tutt'ora non so come sia visto che ancora non lo provo) ma internet suggerisce una materia marrone, generalmente arricciata e maleodorante.
Shadowrun Returns
A detta di molti il più fiacco della trilogia per quanto riguarda la campagna ma da quello che ho giocato a questo punto mi aspetto che i due seguiti siano spettacolari.
Davvero un buon strategico a turni con meccaniche da gioco di ruolo e un paio di particolarità quali il classico, per un'ambientazione cyberpunk, connettersi direttamente alla rete con un'interfaccia neurale, purtroppo nella forma di un secondario strategico a turni molto meno appagante di quello principale.
Fortunatamente, al netto di un paio di missioni, potrete farne a meno se sceglierete personaggio e compagni votati ad altro, come per esempio un'orchetta dedita al pestaggio a mani nude dalla forte carica persuasiva.
C'è il bonus di partire con un'indagine per omicidio e sollevare chiappette cultiste a pedate.
L'ambientazione da futuro concepito negli anni 80 rende il tutto molto familiare, per quanto mi riguarda.
The Whispered World
Un'avventura grafica con dei disegni francamente stupefacenti, minati un poco da una risoluzione antiquata e da un personaggio che si autocommisera fin troppo, seppur tematicamente appropriato col senno di poi, con tanto di vocina che definirei urticante.
Se la grafica però è di prim'ordine anche l'avventura si mette d'impegno perché la vena da La Storia Infinita pulsa potente e di ambientazioni da passare disfacendo enigmi su puzzle non sono affatto poche.
Kathy Rain
Altra avventura grafica, più moderna nell'esecuzione ma più conservatrice nell'aspetto, con un classico mistero alla Stephen King celato dietro una facciata di normalità.
Francamente più breve di The Whispered World ma ha il merito di aver permesso all'autore di portare avanti la sua carriera e rilasciare solo pochi mesi fa un'altra perla di cui se tutto va bene parlerò tra un anno ma non segnatevelo sul calendario.
Solo una manciata di ambientazioni ma con dei dialoghi interessanti ed una protagonista azzeccata.
Oxenfree
Il problema sono gli adolescenti.
![]() |
| l'anziano blogger |
Quelli nel gioco, si badi.
E non è poi così grave.
Al diavolo, da ragazzino avrei dato un braccio per un gioco all'odor di Goonies o Stand By Me.
C'è un'isola, ci sono i ragazzi, una nottata bianca da passarci ed un mistero che ha più di un aspetto inquietante.
I due colpi da maestro per i quali non dovreste perdervi l'esperienza sono i dialoghi gestiti con incredibile naturalezza, con risposte per interrompere o cambiare argomento al posto magari di silenzi che si integrano perfettamente nello scambio tra i protagonisti e la narrativa del gioco che si incastra con sapienza nella meccanica dello stesso, portando i curiosi, gli appassionati o i semplici completisti a rigiocarlo immediatamente.
Non leggete recensioni, non adocchiate discorsi o soluzioni, buttatevi e, diciamo l'ottanta percento di voi, avranno di che ringraziarmi.
Il restante venti per cento?
Draugen
Di mistero in mistero passiamo ora ad un ameno villaggio in quel di Norvegia (controlla sul sito che non sia la Finlandia) che ci pone subito una domanda, quale maledetto colpo di scena mi farà andare di traverso il gioco perché non puoi farmi questo Ragnar Tornquist (con la o sbarrata), non puoi fare questo ad un lettore/giocatore, insinuandogli il dubbio per poi dargli ragione facendo fuori (figurativamente) non dico uno, non due ma ben tre personaggi.
Te possino.
Ambientazione magistrale, storia breve ma ahimè, intrigante e una cura nei dettagli che non ti aspetti da uno studio così piccolo, esempio su tutti, quando si parla con la nostra accompagnatrice il volgere lo sguardo altrove la farà indisporre, evidenziando la nostra mancanza di tatto da presunto gentiluomo di inizio 900.
Grim Fandango
Mi piacciono le avventure grafiche, ok? Le compro quasi tutte su GOG, va bene? Che vengo a dirvi cosa e dove comprare online? Sì? Lo sto facendo proprio ora, dite? Io?
...
Grande classico di culto che non fece abbastanza soldi al primo tentativo, torna in versione rimasterizzata con il preciso obiettivo di permettermi finalmente di giocarci.
Tenete pure il doppiaggio italiano che è di grande qualità con delle voci azzeccatissime e ricordate assieme a me perché non sempre gli enigmi della Lucasarts sono cose di cui scrivere a casa.
Personaggi memorabili, tre, comicità presente ed in buona salute, durata dell'avventura più che adeguata, un mondo di gioco che sa di fresco se non siete messicani, in tal caso potreste anche avere da ridire e la sostituzione di quello che mi dicono essere stato un sistema di controllo inappropriato.
Oggi disponibile su qualsiasi oggetto collegabile in rete a prezzi da saldi sospetti, immancabile in ogni collezione che si rispetti.
Grave lacuna culturale personale appianata, torno ad essere un giocatore anziano rispettabile.
A Plague Tale: Innocence
Dagli autori colpevolmente francesi di un, oggidì, quasi mitico gioco di guida dalla libertà sconfinata (FUEL), introvabile al di fuori del mercatino nero pieno di pirati coi brufoli, un netto e sorprendente cambio di registro con l'odissea di una giovane aristocratica il cui mondo va a gambe all'aria assieme a buona parte della Francia medievale.
Ne avrete sentito parlare probabilmente per i ratti, vera croce e delizia di questo titolo, animati con abilità ed intelligenza per farne un antagonista/ostacolo da gestire e navigare con perizia.
Questa fiumana di roditori renderanno quello che sarebbe stato un anche banale gioco di evitare gli sguardi qualcosa di notevole anche grazie ad una storia dal buon ritmo e dal giusto pizzico di pessimismo.
Delle persone brutte vi verranno a dire che è una lunga missione di scorta ad un bambino, infliggendo due colpi sotto la cintura alla vostra curiosità ma non credete loro, attirateli lì a destra con il lancio di un vaso e spegnete pure la torcia che li illumina.
Il bimbo c'è, fa il bimbo ma quando si ha il pad in mano non prende iniziative e non interferisce nelle azioni di aggiramento.
Una delizia per gli occhi quando ci si aggira per il podere o qualche viottolo di villaggi con case a ridosso l'una con l'altra, stupefacente quando ci si imbatte nelle orde più numerose e macabro come pochi quando si finisce in aree sfortunate.
Una vera sorpresa.












Nessun commento:
Posta un commento