martedì 24 aprile 2018

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Francamente avrei preferito evitare perché, benché io li abbia giocati tutti, tutti e sei quelli che mi sovvengono al momento, io disprezzo profondamente il personaggio di Kratos.
Per renderlo subito accattivante questo babbeo ci viene presentato come uno spartano sebbene nell'accezione sommaria e distorta che ne hanno spesso certi americani, guerriero impareggiabile con il tipico spregio per chi non ha la forza per difendersi.
Peccato che gli spartani combattessero in formazione come buona parte dei greci e pertanto la tua vita in battaglia dipendeva tanto dalla tua abilità quanto da quella del tuo compagno al fianco e Kratos, dal primo episodio in poi, dimostra quanto poco gli interessi qualcuno che non sia lui stesso.
Senza entrare poi nel merito che in tutta la Grecia ce n'erano di popoli che spaccavano i culi e un certo battaglione di omosessuali tebani insegnò agli spartani una cosuccia o due sull'arte bellica.
Inoltre questo bellimbusto viene presentato calvo, pitturato come una borsa di Gucci e con un pizzetto improponibile, il tutto cristallizzato in una perenne espressione di incazzatura che è l'unico tratto emotivo che il nostro protagonista è capace di esternare, rendendo la sua epopea una linea continua nella quale urla le sue minacce ad entità sempre più grandi.
Per arricchire il tutto del giusto grado di apprezzamento per i dodicenni di tutto il mondo, Kratos è anche disumanamente violento, capace non solo di strappare a mani nude gli occhi ad un ciclope, la testa ad Apollo o le viscere ad un centauro ma anche di, e qui ho tracciato definitivamente la linea, piazzare una prigioniera inerme sotto un ingranaggio per tenerlo fermo quel tanto che basta per uscire dalla porta, destinandola ad una morte atroce, invece di usare un qualsivoglia oggetto d'arredamento.
E che dire di vari eroi greci usati a mo' di carne da cannone?
Certo, come potrebbero Achille, Perseo o Giasone competere con un tizio in grado di sostenere colpi che frantumerebbero un muro di mattoni, che può saltare tanto in alto da raggiungere le teste di un'idra o combattere ad armi pari con Ares?
Voglio dire, Ulisse ci ha messo non so quanto per accecare Polifemo e ha dovuto pure chiedere aiuto ai suoi compagni, mentre Kratos da solo probabilmente ha destinato tutta la razza all'estinzione.
Ma Kratos è arrabbiato, capite? Gli dei l'hanno gabbato e lui ha ucciso la sua famiglia per errore.
Non ricordo più neanche quante volte risalga dall'Ade...
E ora ce lo presentano così:

-Perché la mamma è morta?
- È il prerequisito standard per fare il papà in un video gioco.

Come se non bastasse ora ci si mettono anche quei baffoni ad accentuare il ghigno d'infelicità.
Forse comincio ad essere davvero stufo di queste power fantasy sempre uguali, con sempre gli stessi tristi personaggi e il cui sfondo mitologico viene annacquato e distorto come solo una trasposizione per sentito dire potrebbe fare e sebbene non possa lamentarmi realmente per non essere il cliente di riferimento per un dato prodotto posso di certo gioire perché qualcun altro si preoccupa di esplorare territori nuovi in un'industria che in totale contrasto con il suo esponenziale rinnovo tecnologico, non fa che guardare sempre indietro.



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