venerdì 20 dicembre 2013

Il Nabobbit - Un viaggio inaspettato


Questa è un'idea che mi è venuta rigiocando Dark Souls mentre tutti i miei amici non fanno che parlar male di Lo Hobbit - La Desolazione di Smaug.
Le foto sono prese dalla versione PC, tramite l'opzione screenshot di Steam, i testi invece vengono dall'edizione Adelphi de Lo Hobbit e dal punto del mio cervello che si occupa di fare il simpatico.
Buon divertimento.


Inizio


Nabobbit, il nabobbit


In una caverna sotto terra viveva un nabobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna nabobbit, cioè comodissima; se per comodissima si intende priva di giaciglio e con solo la nuda pietra come unica scelta per affrancare le natiche.
In tutta onestà non era neanche una caverna, ma una cella brutta, sporca, umida e per dirla tutta anche piena di resti di vermi e di trasudo fetido.
Di certo non era di fattura nabobbit.
Ma su una cosa potete credermi, vi era un nabobbit al suo interno.

E la cosa cominciava a dargli sui nervi.

Proprio un momento prima dell'ora del tè, il campanello della porta suonò furiosamente, e allora si ricordò! Corse a metter su la cuccuma per l'acqua, tirò fuori un'altra tazza e un piattino, una o due torte in più, e corse alla porta.
Solo dopo aver sbattuto il capo sulle sbarre realizzò di non avere tazze, torte o tè, neanche una dispensa, e di certo non un campanello.
Figuriamoci una cuccuma.
Alzò gli occhi per esprimere la sua migliore posa da frustrazione, quando vide un cavaliere affacciato al lucernario.
«Scusate! Io non voglio nessuna avventura, grazie! Non oggi! Buon giorno! Ma venite a prendere il tè, se ne trovate, quando vi pare! Arrivederci!».Per tutta risposta lo sconosciuto lasciò cadere una chiave sul pavimento della cella. Dopodiché scomparve.


Il cavaliere misterioso

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