venerdì 6 luglio 2018

Destiny 2

Si può fare il bastian contrario a lungo e tentare di tenere alta la punta del naso ma alla fine arriva sempre il momento nel quale le nostre pulsioni più bieche prendono il sopravvento e cediamo alle sirene grassocce e unticce delle proposte più smaccatamente di massa.
Voglio dire, milioni di giocatori non possono avere torto, non può essere solo tutto frutto di campagne pubblicitarie faraoniche e gusti davvero mediocri, ci dev'essere della sostanza in una delle galline dalle uova d'oro di un grosso publisher, ci deve sicuramente essere un buon motivo per spendere soldi ed altri soldi ed ancora altri soldi per non ritrovarsi con un prodotto ormai obsoleto e parzialmente inutilizzabile.
Quindi complice un piccolo sconto eccomi far parte di queste scorribande spaziali per scoprirne il fascino.

Tipico stile Bungie.

Qualche persona ha pensato che sparare quattro nani sotto il suolo di un pianeta alieno in cerca di minerali, armati di tutto punto per difendersi dalla classica fauna xenofoba e dalla disturbante sovrabbondanza di arti, il tutto arricchito da una generazione casuale di caverne completamente distruggibili ed alterabili dall'azione scavatrice e bellica rappresentasse un ottimo impianto di gioco.




Questa persona è un maledetto genio.
Con mappe sempre diverse e dalla differente complessità viene premiata l'esplorazione e l'intraprendenza dei giocatori, rappresentando un di fatto primo terzo dell'esperienza già molto emozionante e proprio per questo ogni personaggio ha la sua peculiare abilità speciale legata al movimento.
C'è chi lancia un rampino per poi seguirlo a razzo, chi proietta piattaforme con uno speciale cannone, chi scava tunnel in un baleno e chi piazza dei cavi sospesi per il trasporto dei compagni.
Ho già detto quanto mi piacciano i giochi che permettono una grande mobilità?
Ad aggiungere pepe, il buio nel quale generalmente questi luoghi sono ammantati, rendendo ogni bagliore generato dalle torce o dai bengala una salvifica isola di riconoscimento.

Ogni scoperta va immediatamente condivisa.

A questo punto c'è quello che in moltissimi altri giochi rappresenterebbe il fulcro di tutto l'ambaradan, il combattimento contro le orde di insettacci che non si faranno attendere.
Inutile dire che tra la minigun ed esplosivi ce n'è per tutti i gusti e chiaramente la varietà dei mostriciattoli e la composizione delle loro incursioni vivacizza gli scontri, in particolar modo quando, per esempio, c'è una particolare abbondanza di bombette sgambettanti.

Da far detonare lontano, possibilmente in preda al panico.

Poi c'è il piacere tattile di sgretolare cristalli, muri di roccia, pavimenti o volte o tutto quello che si frappone tra noi e il nostro punto d'interesse, sia esso un semplice mezzo metro di terreno che impedisce il salto o una parete tempestata di pietruzze che suggerisce maggiori approfondimenti.
Inoltre c'è chi si ingegna, trapani alla mano, di evitare quanto più possibile di aggirare qualsivoglia ostacolo, trasformando cave e corridoi in un organico luogo in tre dimensioni palpabili.

Ammirate il pozzo dal quale stiamo risalendo.

Infine c'è il terzo ed ultimo atto, quello che maggiormente pesta il piede sulla suspense, il recupero del maltolto e dei quattro diligenti e ciarlieri operai.
Un tempo limite scatta con l'arrivo della capsula di recupero che, dopo aver ricevuto il carico del robot che per tutto il tempo ha seguito i giocatori raccogliendone i minerali estratti lascerà i nani sottoterra se non si dimostrassero abbastanza svelti e proprio qui l'avidità dei giocatori e la complessità del terreno si uniranno in un crescendo esplosivo che difficilmente vi lascerà impassibili.

Senza contare che ci sono altre sfumature ad arricchire il tutto.

Con tutto questo voglio dire che ci sono giochi che con una frazione di quello che chiedono altri ben più blasonati possono offrirvi moltissimo e se a conti fatti magari milioni di giocatori possono non avere torto c'è da ricordarsi che migliaia di altri fanno benissimo ad inclinare la testa un tantino all'insù.

A guardare il soffitto perché francamente i compagni son brutti davvero.

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