domenica 25 marzo 2018

Are you going to

indulge in the new Ni no Kuni 2 Revenant Kingdom?

Dando per scontato che sia venuto su bene almeno quanto il primo che per inciso non ho mai provato, dato che la mia vetusta Playstation 3 ha da tempo tirato le cuoia, per non farmi influenzare da critiche esterne vedrò cosa posso dedurre dal trailer ufficiale (ricavare opinioni da materiale pubblicitario è notoriamente il segno distintivo di una mente illuminata).


Orbene, appare chiaro fin da subito che un dandy londinese si materializzi magicamente nelle stanze private di un efebico principino dalle curiose orecchie da gatto e prima ancora che questi possa urlare "mi serve quanto prima un adulto, accorprincipe!" provvede immediatamente a sparare con una Beretta alle guardie della Disney che per motivi probabilmente legati a dispute da copyright vogliono spacciare il giovanotto.
A quel punto non esita a rapire il virgulto mentre soldati vari con l'emetto da guerra di Topolino, tra cui si scorge un Darth Vader i cui diritti sono da tempo in mano alla potente corporazione, rimangono interdetti sul ciglio del classico ponte crollato che ogni castello che si rispetti ospita nelle sue profondità.
Solo a quel punto, chiaramente, il rapito empatizza col rapitore; possiamo solo sperare non a seguito di un'infatuazione tipica da vittima di un hentai e per una curiosa associazione di idee giura che creerà un regno scevro da guerre.
Muovendo guerra a tutti gli altri.
Un ragionamento che non fa una piega e soprattutto assolutamente originale.
Il piano ovviamente richiede che prima si stermini per almeno il novanta percento la popolazione animale del pianeta.
Astutamente, per evitare che si sollevino obiezioni circa la moralità degli eroi, viene introdotta la figura, chiaramente antagonista, di un soggetto preso palesemente di peso da un OAV minore dei Cavalieri dello Zodiaco.

60 euro alla cassa, prego.

You have a... peculiar imagination, sir but since you talked about rats, any thoughts on Vermintide 2 perchance?

Uscito già da un paio di settimane e, per quanto mi riguarda, acquistato nel lontano dicembre del 2017, giace ancora inerte nella mia libreria, addirittura neanche mai scaricato dai server di Steam.
Perché mai?
Dubbi sulla sua qualità non ne ho, in rete è già un putiferio di recensioni che ne tessono le lodi e video di professionisti entusiasti che lo giocano malamente (lasciatemi commentare con malcelato sdegno inesperti che si imbarazzano facendo tutto malissimo dall'alto delle mie centinaia di ore di esperienza - ma come ca... diamine usi quel martello da guerra? Vuoi scolarti un'altra pozione curativa ubriacone egoista? Santo cielo ogni tanto paralo un colpo! e via così).
Direi che è più una sana esperienza che mi spinge a lasciare depositare con calma le prime patch importanti per avere un titolo più stabile e godibile quando mi deciderò infine a giocarci sul serio, sapendo bene che ci vorrà tanto tempo prima che la community di giocatori diminuisca sostanzialmente, soprattutto se il primo capitolo è di qualche indicazione.
Ben più importante è forse che ancora mi diletto col capostipite e nonostante gran parte dei giocatori sia andata oltre il Rubicone io son rimasto indietro con branchi di giovani promesse che, stranamente per un gioco online, non sono poi così terribili.

Basta tenere d'occhio le retrovie e sperare che non si dimentichino di te.

What about the Devil May Cry HD Collection?

Ho (già) Dato


domenica 18 marzo 2018

Uno sciocco nel sistema

Addirittura darmi del divino, suvvia.

Prey ci ha messo un po' ad attecchire.
Come progetto, dapprima promettente, è passato per un lungo limbo di incertezza prima di essere messo nelle capaci mani di Arkane Studios.
Come gioco gli ci sono volute alcune ore per conquistarsi il mio sincero apprezzamento.
L'ambientazione è quella classica della stazione spaziale orbitante nella quale esperimenti non convenzionali portano inevitabilmente ad una catastrofe localizzata nella struttura, insomma, ci siamo passati tutti no?
Il gioco è invece quello di usare quanto messo a disposizione per districarsi tra aree in isolamento, laboratori in fiamme, ascensori fuori servizio, uffici o stanze chiusi, brecce nello scafo, azzardi ambientali vari e la non indifferente presenza di forme di vita aliene capaci di assumere l'aspetto di innocua paccottiglia.


Per esempio, ci sono buone possibilità che quella valigetta
abbia la coscienza sporca.

I primissimi incontri con questi disgustosi, fluidi ragnetti a quattro zampe che sfumano in tazze, sgabelli o scatole di cartone in un istante porta quindi, dopo i primi salti sulla sedia e scomposte e pregne di panico ritorsioni, all'assunzione che ogni oggetto presente in una data stanza vada preventivamente preso a colpi di chiave inglese e la cosa, è innegabile, ci rende dei vandali spaziali molto divertiti.
Quello in cui Prey inciampa all'inizio però è che ovviamente non abbiamo questa gran varietà d'approccio nella quale poi il gioco fiorisce in futuro.
Aldilà della già citata chiave inglese possiamo confidare nel lancio di qualsiasi cosa non sia imbullonata a terra e non eccessivamente pesante e in una penosa pistola a 9 mm che, nella migliore tradizione video ludica, fa meno danni di una mazzata.
Quindi, se per una situazione almeno superficialmente tranquilla applichiamo il principio dell'unno nella cristalleria, nell'eventualità di un Phantom, versione bipede, ostile e borbottante, dobbiamo puntare tutto sull'attacco a sorpresa e sperare che lui vada giù prima di noi.
Ora invece vi descrivo come affronto bestiacce ben peggiori a diciotto ore di gioco suonate (dove l'amore è già sbocciato).
Un Nightmare fa la guardia, alcuni piani più in basso, all'ingresso del reattore della stazione.
Prendo la rincorsa e spicco un balzo nel vuoto senza fare un solo fruscio, con i retrorazzi plano sulla parte superiore del cilindro che racchiude il cuore pulsante e radioattivo.
Mi sporgo oltre il bordo e scarico, inizialmente non visto, il raggio energetico sulle scapole della mostruosità, l'idea è di caricarlo tanto da renderlo fragile come un grissino.
Prima di irradiarlo a sufficienza però, il suo contrattacco mi scaraventa a terra a pochi passi da lui.
Spicco un salto disumano mentre col fucile a pompa potenziato riduco in frantumi la parte della sua barra di salute non inquinata dal raggio e a quel punto lui si sgretola come una piramide di fagioli in scatola del supermercato entrata in contatto con un carrello distratto.


Ci vuole proprio una boccata d'aria fresca.

Oppure farvi sapere che il mio sistema preferito di smaltimento dei Phantom sia di sollevare pallet, armadi e computer grandi come librerie e scaraventarli addosso a questi sventurati cosiddetti predatori.
O piombare dall'alto su di un Telepate che credendosi al sicuro, circondato dai suoi pupazzi umani kamikaze, parte in una fuga disperata dopo essere stato ammorbidito da una granata anti psichica e godersi le sue vittime cadere a terra stordite una volta libere dal suo controllo?
Purtroppo la divertente meccanica del lancio di oggetti non è una strategia sempre affidabile perché capiterà spesso che l'oggetto non si comporti come dovrebbe, rimanendo incastrato a terra o in una porta oppure che il voluminoso sacco di fertilizzante rimbalzi contro il nemico come se fosse un pallone.
Tanto quanto le opzioni belliche, tanto quelle di navigazione dell'ambiente ricevono una notevole iniezione di nuove possibilità ed il fatto che la stazione sia concepita come un ambiente credibile rende le varie aree accessibili da punti diversi, come per esempio dall'esterno o lungo un massiccio condotto di trasferimento merci.
Guadagnare l'accesso in una particolare stanza è spesso questione di buon occhio, ragionamento o forza bruta e le prime due danno i risultati migliori per il vostro ego.


Hai una faccia che ispira fiducia ma nel dubbio
userò la chiave inglese.

Curiosamente, almeno per le mie abitudini, non ho investito alcun punto abilità nelle capacità più esotiche che, sebbene sulla carta sembrino più che gagliarde, sospetto siano meno utili di quelle meramente tecniche che mi sono regalato.
Voglio dire, evocare un phantom alleato dal cadavere di un ex collega, lanciare onde psichiche dirompenti o tramutarsi in un oggetto solo nominalmente inanimato sarebbe il mio pane quotidiano non fosse che correre a velocità smodata, saltare oltre tre metri e rendere il mio fucile a pompa la miglior arma per un attacco a sorpresa (BLAM! SORPRESA!) si è rivelato più pratico e divertente.
Insomma che figura farei con i superstiti se mi vedessero pasticciare con le spoglie mortali dei più sfortunati, che soddisfazione potrebbe darmi lanciare un nemico a due metri di distanza col pensiero se posso invece schiacciarlo sotto una scrivania sollevata grugnendo sopra la testa con fare drammatico e a che mi servirebbe nascondermi se posso rimbalzare tra i muri, scorrazzare nei controsoffitti e lanciarmi sulla preda come un puma sotto steroidi?
In più, se l'anima da Bioshock non fosse ancora sufficiente, c'è cibo in abbondanza in ogni dove da schiaffarsi felici tra le fauci.


Ho trovato una banana nei bagni, ne vuoi un po'?

Il gioco parte lento, puntando molto sull'atmosfera ma quando ingrana non c'è più spazio per i dubbi, questi poveri alieni sono intrappolati nella stazione Talos con me.
Poveretti.


(ebbene sì, c'è il Denuvo e non me ne ero accorto)