play Mirror's Edge Catalyst?
Già so che vi aspettate un prologo simile a quelli precedenti nel quale lamento la perenne piaga di una infrastruttura inadeguata per l'usabilità delle uscite più recenti ma in questo caso devo stupirvi.
In questo mese sorpreso a braghe calate da poche uscite di rilievo, una fiera sempre più lontana dal contatto con la realtà, fenomeni di violenza inusitata ma attesa e un europeo di calcio a base fortemente alcolica, quello che prima di ogni cosa mi impedisce di giocare al seguito di un titolo divenuto negli anni un cult è proprio il suo stesso predecessore.
Le principali aggiunte riguardano un mondo aperto da esplorare zompettando e caracollando e l'aggiunta di attività secondarie da svolgere zompettando e caracollando con un occhio all'orologio.
Nessuna delle due ha prodotto qualcosa di diverso da uno sgonfio "eh" di leggero disappunto.
Se il motivo principe di giocare a Catalyst è poter giocare di nuovo a Mirror's Edge, c'è l'ingombrante Mirror's Edge che già assolve brillantemente allo scopo.
Non è invecchiato affatto male, con il suo uso intelligente di colori ben lontani da quelli di centinaia di concorrenti e un'estetica ricercata e pulita allora che risulta estremamente piacevole tuttoggi.
In più hai l'intero parco mosse disponibile dal minuto zero e se vuoi farti un paio di risate puoi ascoltare la voce della Argento.
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| Troppo costoso provare a saltare da queste parti. |
E se invece per una volta provassi a mettere mano a quello che compro, più o meno impulsivamente, in saldi, offerte, bundle, festività e ogni altro possibile mezzo col quale rendono più facilmente raggiungibili i costosi passatempi che noi tutti amiamo?
In un gesto dalle ampie prospettive di lunghissimo impegno che può solo competere in ambizione con i mesi che mi ci vorranno per portare a termine la lettura di un'intera collezione di libri sulla storia, tremila anni nel mediterrano fino a questo momento, eccomi usare una modesta tattica a tenaglia con la quale aggredire l'impressionante lista di titoli aggiudicati ma ancora intonsi dai due estremi, quelli acquistati fin dal lontano 2010 e quelli freschi freschi di addebito sulla carta prepagata.
Sempre rimanendo fedele al mio spirito sfuggente e capriccioso, mi riserbo il diritto ed il piacere di ignorare tali propositi per giocare o rigiocare a titoli che sanno quando e come titillarmi.
Risalendo quindi la tortuosa lista di transazioni su Steam arrivavo ad un bundle di giochini presi all'epoca nella quale ancora esploravo questa landa sconosciuta del nuovo colosso della distribuzione digitale, nel quale ero entrato accompagnato da una copia fisica di Left 4 Dead.
Se i titoli della squadra vecchietti si sono rivelati delle mezze ciofeche, quelli relativi ai due più recenti acquisti hanno avuto esiti ben più favorevoli.
Mentre Mirror's Edge vi dà tetti, uffici, aree industriali e, va bene, pure le ubique fogne, nelle quali scorrazzare col vento sulle orecchie, Sunset invece vi chiude in un appartamento nel quale passerete tutto il tempo nei panni di un personaggio che per accucciarsi ci mette pure il suo bel tempo.
Va bene così però, visto che il fulcro del gioco sono, mentre fate finta che vi importi fare i lavori di casa, una storia di rivoluzione civile sullo sfondo ed una storia d'amore che nasce e si sviluppa unicamente sullo scambio di messaggini sui quali apporre risposte, come a scuola.
Un'ora per un solo giorno alla settimana. Dove sarà il prossimo biglietto? Cosa dirà? La situazione migliorerà o precipiterà?
Il ritmo e la realizzazione tecnica sono quello che sono ma la prospettiva inedita che il titolo propone è una ventata d'aria fresca.
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| Si occuperà qualcun altro di saltare dalla gru. |
L'altro titolo col quale mi sto dilettando con ottimi risultati è Lakeview Cabin Collection il cui aspetto sempliciotto non deve trarvi in inganno, ogni suo livello è un vero e proprio insieme di meccanismi da scoprire e mettere alla prova con l'indubbio valore aggiunto che spesso gli achievements vengono usati per stimolare una maggiore sperimentazione.
L'idea di base è che ci vengono proposte le situazioni tipiche da film dell'orrore e noi siamo nei panni delle potenziali vittime, finalmente in grado di mettere alla prova tutte quelle idee e suggerimenti che siamo così prodighi nel fornire agli spesso sfortunati, sebbene molto sciocchi per necessità, protagonisti.
Così nel primo livello eccoci con due coppie di giovani in vacanza al lago. Oppure una band che si ritrova senza benzina in una vecchia cittadina nelle campagne.
Ci sono tanti sistemi in gioco che interagiscono fra di loro e scoprirli è un vero piacere.
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| Uno. |
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| E uno due. |
A risollevare le sorti del team vecchietti ci pensa però Oniken, piccolo gioiellino di cattiveria ispirato a Shinobi con una spruzzatina di Hokuto no Ken.
Breve, divertente e bastardo il giusto.
Degno assoluto di menzione è anche Puzzle Agent, già goduto a suo tempo su iPad e riscoperto con piacere, con la sua impostazione alla Professor Layton con uno stile più umoristico sebbene con degli enigmi meno giocosi e con fin troppa matematica.














