venerdì 26 febbraio 2016

Youtube I can not - Options

Non c'è nulla da fare, sarò un pilota molto poco provetto, ma l'estensione dell'isola ben si confà all'utilizzo di mezzi dell'aviazione per più comodi spostamenti.
Certo si potrebbe obiettare che il viaggio risulterebbe più pratico e veloce a scapito però del divertimento.
Si potrebbe se non si fosse degli adorabili scavezzacollo.


Troppo scontato schiantare il mezzo sull'obiettivo?
Provate a non posarlo graziosamente su strada per un imprevisto scambio aereo / motociclo.
A detrimento del proprietario del suddetto motociclo, usato anche come freno d'emergenza.
Meglio soprassedere invece sulla sorte del tapino che ci ha fornito l'aereo.


Ci sono anche metodi di circolazione ben più alternativi, volendo, se preferite il sinonimo rompicollo.

lunedì 22 febbraio 2016

Una Prussia dal volto umano - V come Vittoria?

I tre draghi


L'ultima conquista

La gloriosa ascesa della Prussia tramite un uso accettabile della buona educazione, prevedendo una preferenza per il volto umano in un'Europa dove tutti hanno un forte prurito alle frontiere, è arrivata alla sua conclusione.
Lungi da me la volontà di abbandonare la pugna dopo tanti sacrifici, debbo però riconoscere l'insorgere di ben tre problematiche il cui peso non può la mia piccola nazione sopportare se non passivamente.

Il primo drago, creatura imperiosa (lei per davvero) al cui confronto tutta la mia potenza ed acume militare nulla possono, rappresenta il limite tecnico delle mie infrastrutture.
Per farla breve, a questo punto della campagna, il mio pc impiega interi minuti per gestire le nazioni sotto il suo controllo, portando ad attese interminabili per calcolare cosa faranno i maledetti polacchi e i cari amici ottomani ed indiani.
Il che si traduce nel cliccare un paio di notifiche ed opzioni nel mio turno per poi attendere ere geologiche per vedere se la Polonia ha finalmente deciso di invadere anche me.

Il secondo drago, forse meno imponente del primo ma decisamente non trascurabile, riguarda la mancanza di nuovi territori da conquistare.
Avendo all'inizio deciso di non  espandermi aggressivamente ma convivere quanto più mi è possibile con vicini belligeranti, sebbene non mi lasciassi sfuggire l'occasione di ritorcere tale animosità nei confronti del provocatore, mi lascia con praticamente nessuna opzione.
I nativi americani prossimi alle mie colonie sono tranquilli, così come i vicini spagnoli e francesi.
L'India si è estesa fino alle porte dei mie possedimenti russi, pregiato alleato che rispetto e stimo.
L'Europa è ormai in mano ad una Polonia senza freni, arrivata pure sul mediterraneo allargandosi a Egitto, Turchia e Siria, fagocitando quanto ci fosse tra Russia e Francia, che non fosse la mia Prussia.

Il che ci porta al terzo drago, il più detestabile di tutti.
La stramaledetta Polonia.
Aggressiva, opportunista, voltafaccia e dall'appetito insaziabile, è nonostante la smodata conquista benvoluta da tutti gli altri paesi che non siano miei alleati.
Come un salvataggio di prova ha dimostrato, dichiararle guerra equivarrebbe alla Germania il primato di far scoppiare la prima guerra mondiale con 150 anni di anticipo.
Mi troverei pugnalato ai fianchi dai miei vicini più prossimi, Curonia e Sassonia, alleati miei ma protettorati polacchi, rendendo estremamente difficile la difesa di Berlino, Francia e Spagna salterebbero sul carro per minacciarmi le colonie in America e l'isola britannica, avendo solo il fronte orientale coperto dai miei alleati più cari.
Sappiamo già come finirebbe una guerra simile.
Sappiamo anche che non posso dichiarare guerra di mia iniziativa, il che rende problematico anche l'appoggio agli ottomani minacciati prepotentemente dalla Polonia, a cui mi limito ad inviare fondi e tecnologie.

Insomma, le mie partite successive si ridurrebbero ad attese interminabili, molteplici interventi militari durante le stesse o attese interminabili in cambio di una micro gestione leggera e senza l'eccitazione di un conflitto non mondiale.

Quindi?
Quindi diciamo che, padrone del terzo impero sulla faccia della terra, mi accontento dei risultati raggiunti, felice di aver mantenuto le premesse e di poter dire che la mia è rimasta una Prussia dal volto umano, V come Va bene così, grazie.


martedì 16 febbraio 2016

Una Prussia dal volto umano - IV

C'è del marcio in Dan... Polonia.


Gli è proprio saltata la Mosca al naso.
Ehm...

Avevamo lasciato gli impreparati russi alle prese con l'assedio alla loro capitale. In un ultimo disperato tentativo di ribaltare le sorti nefaste tentano una sortita contro le soverchianti forze d'invasione, le mie per intenderci, col solo risultato di rinculare malamente dietro le loro malridotte mura.
Forse non sono stato onesto. C'è stato un altro risultato.
I pochi difensori superstiti, ormai fatalmente indeboliti, sono stati spazzati via dalle poche truppe della Curonia che mi hanno accompagnato nella campagna sul suolo sovietico e che si sono avventate su di loro con conseguente conquista, un po' alla bastarda, della città.

Il gesto altamente opportunistico del mio caro, carissimo in ricchezze soffiatemi, alleato, mi ha un tantino rimestato le uova nel paniere, decuplicando l'estensione dei suoi territori in un unico impeccabile colpo di mano.
Soddisfatto comunque dall'esito impietoso sui rivali, decido di buon grado di abbandonare la campagna militare sancendo una resa delle ostilità che i russi accolgono prontamente.
Solo un cinico vedrebbe  in un tal magnanimo gesto la volontà recondita di lasciare alla furba CuLonia una bella gatta da pelare senza il supporto militare dell'amico prussiano a tenere alla larga rivoltosi o truppe di riconquista.
Ma tant'è, loro la conquista, loro i grattacapi.

Affrancatomi dal fronte orientale, pongo maggiore attenzione a quello così occidentale da essere a oriente del fronte orientale.
Per evitarvi una labirintite da mappamondo vi ricordo che i Cherokee mi hanno dichiarato una inaspettata guerra a ridosso dei miei territori coloniali.
Perplesso da questa volontà inesplicabile, organizzo una difesa sul confine grazie alla costruzione di un forte, dove fare maggiore uso della mia artiglieria a discapito delle truppe avversarie.
Campo libero anche alle spie, che tanto hanno giovato in Europa nel tenere lontani dalle mie ricerche ficcanaso dal pesante accento di San Pietroburgo, qui dediti a opere di sabotaggio e assassinio di vari capi tribù.

Solo dopo un po' di tempo realizzo che di fatto mi sto comportando da passivo aggressivo.
I nativi, infatti, non hanno messo in essere alcun tipo di azione ostile, rendendomi di conseguenza un volto umano alquanto deprecabile. A conti fatti pare che siano entrati in guerra contro di me per un trattato di alleanza coi russi, trattato alquanto curioso a dire il vero, e la loro dichiarazione di apertura delle ostilità si è rivelata essere semplicemente una formalità.

Con gli occhi bassi e le guance accese dalla vergogna di essere saltato alle conclusioni troppo in fretta, propongo un trattato di pace nel quale mi impegno a versare una somma non indifferente per i danni causati e alla sua approvazione cedo un dono regale, nelle fattezze di uno splendido cavallo, al capo non più nemico.

Il che ci lascia in guerra solo con la Gran Bretagna.

Finalmente libero di pensare alla pace ed alla prosperità delle mie nuove colonie, parte una serie imponente di investimenti per portare il progresso e le infrastrutture che fanno da portabandiera della superiorità della Prussia. Appena dopo le armi da fuoco. E gli uomini che le impugnano.
Mentre giulivo espandevo fattorie e ville dei governatori, inaugurando la prima autobahn nella Virginia occidentale, l'occhio mi cadeva sul piccolo arcipelago delle Bahamas.
Tanto piccolo da non averlo notato sulla mappa.
Un peccato, visto che, se fossi stato attento, sarebbe risultato rosso.
Il rosso degli inglesi.
Insomma, se prima li avevo dileggiati credendoli confinati in quella terra sperduta al nord del Canada, tale terra di Rupert, ora che li scoprivo a mollo nei dolci flutti tropicali di una nota zona turistica, un po' le balle mi giravano.
Abbastanza da inviare una spropositata forza nel loro resort e correggere questa svista.
Augurando così le Bahamaus.

Forse addolcito da una piña colada, dai piedi a mollo nella tiepida acqua marina e dal pessimo gioco di parole di poco fa, decidevo con grande umanità di proporre la fatidica tregua ai bistrattati anglosassoni, un cessate le ostilità che stavolta hanno accettato d'impeto.
Subito dopo ho scoperto che avevano colonizzato pure la Giamaica.

Sono dappertutto!

Dopo quarant'anni possiamo considerare concluse, isole paradisiache a parte, le animosità tra le nostre nazioni, il che deve aver anche incoraggiato i gentlemen a propormi di scambiare con loro la Finlandia per quel pezzo di fango che hanno a due passi dal nulla, magari aggiungendoci un po' di tecnologie agricole di tasca mia.
Ah, lo humor britannico!

Nel frattempo l'Olanda non ha molto da ridere.

Pace, finalmente un po' di pace per poter concentrarmi sull'inaugurazione della porta di Brandeburgo e poter controllare con maggiore attenzione il mio problematico vicino polacco.
Sempre meno espansivo con me ma estremamente propenso ad esserlo con altri soggetti presso i suoi confini, il mio caro dirimpettaio aveva guadagnato il controllo di una parte sostanziosa dell'Europa centrale, arrivando fino ad Amsterdam.
Credo proprio sia il caso di insegnare un po' di umiltà a questo doppiogiochista dai modi un po' viscidi.
Intendiamoci, a parte il palese tradimento nei miei confronti, aveva lasciato anche la Russia a gestirsi le sue rogne e finanche fatto decadere l'alleanza con gli inglesi, causa il mancato rispetto di alcuni obblighi.
Vedete un filo conduttore?
Non è un caso se i suoi due più grandi alleati si sono scontrati con la mia Prussia, perdendoci catastroficamente, mentre la cara Polonia si teneva occupata spingendosi sempre più verso la Francia, con i suoi confini orientali ben bene al sicuro.

Purtroppo l'orso sovietico, privo di un paio di territori a nord che mi sono tenuto, e con la Confederazione dei Maratha, mia carissima alleata, che, risalendo lentamente ma inesorabilmente dall'India, si appropria sistematicamente dei suoi territori a sud, guadagnandosi l'accesso al Mar Nero,  rompe la tregua e mi scaraventa di nuovo in prima fila.

Il frutto di un'azione russa che, forte della conoscenza del territorio,
anticipava i miei rinforzi per avventarsi su difese impreparate.

Mosca stavolta cade in mano prussiana, e imprevisti a parte, i miei eserciti scendono vittoriosi fino a Kiev. Nel frattempo il mio potente alleato indiano ha fagocitato i territori orientali, riducendo il fu impero russo a un paio di province intorno alla Crimea.
L'idea è di comportarmi come con l'Inghilterra.
Lasciare uno o due territori al nemico, sempre ammesso che gli indiani non proseguano nell'offensiva, restaurare la pace, convertire con calma gli ortodossi in protestanti che non protestino nelle strade, fare un sontuoso omaggio all'alleato e magari cedere un territorio alla Curonia per buona volontà, che altrimenti poi finisce che si dice in giro che mi prendo tutto io.
C'è stato anche il tempo per un'alleanza con la Danimarca, che potrebbe risultare molto utile quando, inevitabilmente, l'acqua traboccherà dal vaso prussiano e si spargerà sulle piastrelle polacche.
E non sarà bello.
Perché il vaso è quello di ceramica. Con la tavoletta.
E le piastrelle sono il pavimento del bagno.
Non so se mi spiego.

mercoledì 10 febbraio 2016

Youtube I can not - C'è da spostare una macchina

Ci sono due modi per imparare come opera la marea.
Potete fare come molti, e studiarla sui libri.
Oppure potete fare come me, mentre vi aggirate tra delle isolette alla ricerca di tesori sommersi potete parcheggiare l'elicottero sulla spiaggia per poi trovarlo ben più che lambito dalle onde una volta di ritorno dall'immersione.
Ecco il mio tentativo di portarlo all'asciutto.




All'inizio posso assicuravi che sembrava una buona idea.

Forse dovrei lasciar perdere il patentino di volo e basta.

venerdì 5 febbraio 2016

Facebook Chronicles - A tuo rischio e pericolo


Nababbo

4 febbraio 2016





Pensavo di condividere con voi la foto del brufolo che, ben strano a dire il vero, è sorto sul mio mignolo.
Dovrete purtroppo farne a meno, in quanto su youtube ho scoperto un video dall'effetto ancora più raccapricciante.
Signore e signori cuochi provetti, vi presento le lasagne fatte con i burrito della Taco Bell:





Prima di accartocciarvi le estremità nell'orrore della consapevolezza che una catena di fast food molto trash possa aver messo in cantiere una mutazione genetica molto poco etica di un amato piatto nazionale, mi preme sottolineare che è semplicemente un esperimento culinario di un privato che, con una spesa per gli "ingredienti" che posso solo immaginare si aggiri sulle decine di dollari, confeziona un alimento molto sperimentale.
Che non mangerei.

Però sei un genio e ti voglio bene lo stesso.