giovedì 29 gennaio 2015

Guai che capitano ai cacciatori di anime di demone





Sei concentratissimo, hai appena attraversato la nebbia per affrontare il gigantesco Cavaliere Torre. Sai che non è particolarmente difficile, ma se sbagli a schivare il primo attacco avrai di che pentirtene. Cominci a correre verso di lui, già lo vedi caricare il colpo, cercherà di spazzarti via con un fendente della sua lancia.
Sei arrivato proprio sotto di lui e scarti a destra per raggiungere le scale che portano sugli spalti alle sue spalle. Non è più nell'inquadratura, ma il suo colpo è in arrivo, e tutto quello che hai per la schivata è il fischio della lama sull'aria, i tuoi riflessi e quello che ricordi essere il giusto tempismo.
Stringi con più forza il controller, i muscoli della tua schiena si tendono.
Swish!
Ti butti in una capriola in avanti mentre una lama gigantesca ti passa a pochi centimetri dal capo, poi la gatta che hai in grembo si sposta, perde l'equilibrio e per non cadere a terra si aggrappa disperatamente al tuo interno coscia.
Corri sulle scale con le lacrime agli occhi.
Schivi con un'altra capriola un dardo in arrivo e affondi lo stocco nello stomaco del balestriere.
Hai un secondo di tempo per toglierti da lì.
Stacchi una mano dal controller e recuperi la gatta che penzola ancora vicino al tuo inguine.
La adagi dove si trovava prima, ringraziandola per le lacerazioni subite e sei di nuovo in corsa, verso i prossimi balestrieri.

Sennò è troppo facile.

lunedì 12 gennaio 2015

Forse non tutti sanno che a Skyrim - 3



Il problema del randagismo a Solitude


Giochi aperti all'esplorazione ed alla sperimentazione come The Elder Scroll V: Skyrim si prestano molto bene alla raccolta di aneddoti divertenti da raccontare agli amici giocatori.
IA incostante, bug dalle conseguenze disastrose od esilaranti, conclusioni di quest meno eroiche del previsto, insomma, a furia di giocarci per decine di ore, di cose che vale la pena raccontare ne accadono.
Quella che segue è una di queste.

C'è voluto un giorno intero per raggiungere questo posto dimenticato dagli dei, Kynesgrove, una misera locanda ai piedi delle montagne, in una delle regioni più selvagge, dove vivono qualche taglialegna e una manciata di minatori.
Non ho nulla di particolare da fare qui, ma visto che ho intenzione di esplorare l'area, e che la sera è giunta, tanto vale fermarsi, fare un pasto caldo e ritirarsi nelle comodità di un letto vero.
Il mattino dopo, fresco e riposato varco l'uscio della locanda per ricominciare il viaggio ma un abitante del luogo in preda al panico fugge davanti a me.
È inutile fermarlo per chiedergli una spiegazione, il clangore di spade che viene dalla strada è più che sufficiente.
Un vampiro con i suoi due lacchè sta attaccando le guardie, quindi indosso il mio anello della presa maggiore, sfodero Wuuthrad e mi getto nella mischia.
Mentre elimino rapidamente i due servi del vampiro questi fa in tempo ad atterrare una delle guardie, il che gli fa guadagnare un colpo particolarmente violento che gli abbatto sulla schiena. Un secondo dopo è a far compagnia ai suoi patetici sgherri.
Rinfodero l'arma, faccio un mezzo passo quando un ruggito terribile ed un'ombra spaventosa passano sul selciato.
Uno stramaledetto drago antico atterra con un boato a pochi passi dalla mia posizione.
Immediatamente mi cago addosso. È l'unica reazione davvero rapida che riesco ad eseguire con così poco preavviso.
Non ho mai affrontato un drago simile, ho l'arma nel fodero, comunque inutile in questa circostanza, una corazza di pelliccia alquanto infiammabile e ho pochissimo spazio di manovra.
Poi una delle guardie gli scaglia addosso una freccia e viene fulminata sul posto dall'alito incandescente della bestia. È l'occasione che aspettavo, evoco in tutta fretta un elementale del fuoco, ottimo per distrarre un drago sputafuoco per più di un paio di secondi, passo al mio arco d'ebano e mi scapicollo a distanza di sicurezza.
Il balletto comincia e prima che il colosso vada giù fa in tempo ad uccidere altre due guardie, farsi una passata a volo radente sui campi vomitando fiamme e a darmi una scottata di striscio.
Contemplando la sua massa ormai inerte, a due passi da quella del vampiro di cui mi ero quasi dimenticato, non posso che pensare che Kynesgrove sia un posto di merda.
Cioè, manco colazione ho ancora fatto, e su, che diamine!

Vieni, vieni. Vieniti a piglià 'o perdono.