mercoledì 27 giugno 2018

Il re del sollazzo - Horizon Zero Dawn

Una catastrofe di proporzioni mai viste fa da collante al gioco in arrivo sul podio ed alla novità che esso rappresenta.
Horizon Zero Dawn, titolo che fatica ad avere senso anche alla luce delle rivelazioni avute dalla sua trama, peraltro interessante, emerge vincitore infrangendo una tradizione che solo Vermintide aveva scalfito.

I cieli, santo cielo che sfondi sontuosi che ammantano il mondo lussureggiante di colori di questo gioco, con nubi screziate dal sole, cupe e minacciose quando ti coglie una tempesta tra i monti, rosse come il sangue nei languidi tramonti o che finalmente si accendono quando l'alba irrompe cancellando le migliaia di stelle dalla volta celeste.




La diversità dei luoghi che visiteremo, con foreste e luoghi montani innevati, praterie e deserti, laghi e giungle e tutto quello che si trova in mezzo, nelle transizioni gestite con grande senso artistico e ricche di tali dettagli da annoverare le formiche che si muovono sui tronchi col loro carico.


Una davvero piacevole diversità per quanto riguarda gli NPC, vari, splendidamente abbigliati e curati, con un occhio di riguardo ai copricapi ed al trucco.




il nemico del mio nemico è un ingrato.

Gli incontri incidentali che rendono il non indifferentemente vasto mondo di gioco pulsante e ricco di sorprese e che vi farà usare l'opzione del fast travel sempre con un minimo di rimorso.

La fauna meccanica che domina questi spazi, tanto varia nelle forme quanto nei comportamenti e nelle strategie e mezzi ideali per averne ragione, è il centro nevralgico del meccanismo del gioco.

Una volta tanto i molti oggetti che vengono messi a disposizione hanno un'utilità indiscussa e difficilmente riuscirete ad uscire vincitori dagli scontri con un approccio sempre uguale, un Ravager non può e non deve essere affrontato come uno Stalker e prima troverete il modo di sottomettere uno Stormbird e meglio sarà!


Ne riparliamo un'altra volta!

Quest secondarie e missioni principali sono di buon livello ma la sfida ed il divertimento che trarrete dalle prove cui vi sottoporranno nei territori di caccia della gilda dei cacciatori dei Carja sono forse il picco ed un ottimo terreno di addestramento per acquisire davvero dimestichezza col gameplay.


purtroppo nessuno ha pensato che sarebbe stato gagliardo cavalcarlo.

Un doppiaggio davvero di buon livello che mi ha fatto decidere senza rimorso alcuno per la voce originale di Ashley Burch.

Una completa e facile da usare modalità fotografica per avere i migliori scatti di deretani in controluce possibili.




Un amalgama di tutte queste qualità così ben riuscito che a ben oltre sessanta ore di gioco ho ancora il piacere di sgambettare tra questi luoghi per tentare una battuta di caccia inappuntabile, anche senza aver preparato prima il terreno, cosa saggia da fare se non si ha l'opzione di infastidire un Thunderjaw dalla lunga distanza.



da vicino non sei poi così s...SBAM! * segue volo da fantoccio dopo il colpo di coda micidiale. *

Oppure se finalmente, dopo il primo incontro a suon di terrore ed inadeguatezza, riesci a trovare anche tu il modo di soggiogare l'uccellaccio del malaugurio a cui, in fin dei conti, gliel'avevi promessa.


basta scoprire il ropecaster.

Forse, in fin dei conti, Horizon Zero Dawn mi è piaciuto così tanto perché è quello che speravo sarebbe un stato Monster Hunter prima di scoprire tutta quella fuffa che invece li appesantisce.

Lunga vita ai giochi fatti bene.

sabato 23 giugno 2018

Are you going to

schedule a trip to Detroit?

Se parliamo della città, no grazie, sia la metropoli che gli stati che la ospitano non sono esattamente attraenti da un po' di anni a questa parte.
Se invece parliamo dell'ennesimo tentativo costosissimo di David Cage di convincerci che lui sia l'uomo di riferimento per le storie interattive forse qualcuno alla Sony dovrebbe avere il cuore di fargli giocare una visual novel a piacere.
Sono dell'idea che non sia affatto un caso se gli ultimi tre giochi di quest'uomo siano estremamente ben realizzati dal punto di vista grafico e tutti con una premessa quantomeno intrigante.
Forti di un impatto notevole vogliono farci soprassedere o sottostimare sulla francamente mediocre esecuzione.
Prima di arruffarvi le penne questa non è una recensione giacché Detroit: Maybe this time i will pass for a human non l'ho ancora giocato sebbene mi riservi il piacere in futuro, è solo l'espressione della mia consolidata esperienza con il tipo di prodotto che ormai posso aspettarmi dalla Quantic Dreams, in parole povere pseudo esperienze cinematografiche dal budget faraonico che franano goffamente a neanche metà dell'esecuzione.
I problemi con i vari Fahrenheit, Heavy Rain e Beyond sono fondamentalmente due.
Il signor Cage non sa scrivere un granché e purtroppo si vede, vuole affrontare temi anche importanti ma lo fa o con codardia o con una colpevole approssimazione. La cosa più deludente però è l'iniziare titillando con un tema interessante e mandare tutto a gambe all'aria nello svolgimento.
Sei nel cesso di una tavola calda e commetti un omicidio e hai poco tempo per nascondere le prove! Alla fine alieni, area 51 e tanti saluti al thriller.
Sei al centro commerciale e ti perdi tuo figlio!
Passi il resto del gioco a fare l'imbecille, alla fine l'assassino era il ciccione con l'impermeabile e tu l'hai scoperto solo perché è arrivato il twist e tanti saluti al giallo.
Sei una ragazzina dai poteri telecinetici e vedi la gente morta!
Io ho conosciuto Ellen Page e contro la sua volontà ho fatto renderizzare il suo personaggio completamente nudo, ah ed il gioco viaggia confuso per ore alla ricerca di uno stile, action, horror, stealth e tanti saluti a... qual era la premessa?
La giocabilità di questi filmoni interattivi è per la maggior parte pura, semplice, ineguagliata fuffa.
Apri il barattolo, gira la chiave, esci dalla portiera, tirati su i calzoni, passa la mano tra i capelli, rovista nella pattumiera, sono tutte azioni che richiederebbero al più una semplice pressione di un tasto, al meno essere parte di un'animazione non interattiva ed invece sono un pretesto per mettere dei simil controlli da sensore di movimento per farti sentire un idiota se qualcuno dovesse vederti torcere la levetta sinistra perché l'imbecille deve macinare del pepe e rispondere allo sguardo di inchiesta e disapprovazione del un tuo simile con - ma ha una storia ingarbugliatissima nella quale salta fuori che son sempre stati gli alieni con l'impermeabile a vedere la gente morta. - (oltre al fatto di assomigliare sospettosamente a quelle di vari titolini hentai che richiedono di assecondare i movimenti a video...)
Detto questo se poi vi son piaciuti non succede mica nulla, non parte l'inquisizione ma diciamo che i miei gusti di uomo adulto già avvezzo a storie di fantascienza non sono quelli di un ragazzino alle prime esperienze con gli stessi.

Consoliamoci con una manciata di trailer di alcuni giochi di rilievo che ancora mi titillano il cuoricino sempre più restio a credere alle sirene dei tripla A.

sacre bleu, son 50 minuti!

Cyberpunk 2077 (00:15) è uscito finalmente allo scoperto e che ci siano dietro quelli che hanno fatto quel miracolo che è stato partire dal primo Witcher per arrivare al maestoso Wild Hunt si vede, eccome se si vede.
Per tornare al discorso di cui sopra, ecco, da loro mi aspetto che trattino gli argomenti di un'ambientazione cyberpunk con molta più abilità ed efficacia.

The Last of Us: part 2 (04:10) parte con un bel bacio e poi si dilunga su quello che possiamo aspettarci dall'esperienza.
Brutalità, check.
Stealth, check.
Maledetti muretti che segnalano l'arrivo di una sparatoria, sigh, check.
Ma sappiamo tutti che vogliamo la storia e che questa, come per il primo, debba prendersi il suo tempo.

Le foglie autunnali simulator (19:23), sottotitolo, Ghost of Tsushima, sembra un sogno per nostalgici del bushido ma potrebbe nascondere un infido gameplay all'aspro sapore di quick time event.

Residentier Eviler 2 (28:00), tanto atteso il ritorno a Raccoon City con il meglio, si spera, della serie più recente, a fortissimo rischio delusione micidiale.
Ma noi siamo vecchi nostalgici e poi abbiamo pure perso la nostra copia originale del titolo ps1 mannaggiaaipescetti!

Poi visto che non si può fare un complimento ad IGN manco per un'idea mezza riuscita, al posto dei notevoli Devil May Cry 5 (ok, posso sopportare il Dante originale se il gameplay spacca), Sekiro (Activision non fare cazzate), Kingdom Hearts 3 (qualunque sia il risultato, sarà sicuramente più confuso) ci siamo beccati delle potenziali pernacchie come Anthem (ennesimo games as a service che, già si dice, sarà il canto del cigno di Bioware) Halo (Lazzaro, torna dentro, maledizione!) e Beyond Good and Evil 2 (chi diavolo sei tu? cosa ne hai fatto di Beyond Good and Evil?).

Comments on Death Stranding?

LOL.

metafora sul seguire comunque Kojima.
Oh, alla fine non mi sono mai dispiaciuti più di tanto i titoli Quantic Dreams, solo non illudiamoci valgano più di quanto effettivamente siano.